Ogni anno 12 miliardi di tasse perse: è così che le società offshore dissanguano il Fisco italiano. Ogni anno, tutti gli anni. Soldi di tasse persi ogni anno a causa della concorrenza dei paesi paradisi fiscali. Il calcolo è contenuto nel rapporto 2020 di Tax Justice Network, organizzazione inglese che si batte da quasi 20 anni contro paradisi fiscali ed elusione transnazionale. Il dato è riferito al 2019 e, in tempi di Covid, l'organizzazione britannica si occupa anche di fornire un metro di paragone adeguato: con quei soldi il sistema sanitario avrebbe potuto assumere e pagare per un anno 379.380 sanitari.

In totale in un anni i paradisi fiscali hanno sottratto agli altri Paesi profitti pari a 427 miliardi di dollari, pari a un gettito fiscale di 166 miliardi di dollari. Come riporta Il Corriere della Sera, ad approfittare di questi escamotage sono innanzitutto grandi multinazionali, a cominciare dai giganti del web nei confronti dei quali da anni si parla dell'applicazione di una tassa ad hoc. L'Italia ha visto sparire tasse per 12,4 miliardi, oltre 8 dei quali maturate da società, il resto da privati.

Sempre Tax Justice network ha stilato la classifica dei paradisi fiscali più gettonati. Al primo posto figurano le Isole Cayman (che hanno portato via 70 miliardi) seguite da Gran Bretagna (con 42 miliardi), Paesi Bassi e Lussemburgo. Il principale mezzo di contrasto mezzo in campo contro la volatilità fiscale è lo scambio automatico delle informazioni tra governi. L'Ocse ha elencato 97 Stati che aderiscono a tale patto, che ha portato a mettere sotto la lente d'ingrandimento 84 milioni di conti basati nei paradisi.