Gente d'Italia

Libertà come protezione dei diritti fondamentali di tutti

 

 

Ripetiamolo. Libertà come protezione dei diritti fondamentali di tutti, non esclusivamente del singolo, non in modo prevaricante nei confronti della società civile in cui coabitiamo, non in maniera lesiva dei diritti degli altri a godere della nostra stessa sfera di libertà. Un basilare articolo della Costituzione, il secondo nel Titolo: “Principi fondamentali”, recita: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…”, ergo, diranno i Novax: “siamo tutti liberi di fare quello che ci pare”. No. Non è così, perché lo stesso articolo sancisce che la Repubblica: “… richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Il primo dovere di ogni cittadino è quindi quello di non fare del male agli altri. Il primo dovere della Repubblica nei confronti dei cittadini è quello di garantirne la sicurezza e la salute. Recita infatti l’art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. L’interesse della collettività è – e deve essere – superiore a quello dell’individuo per non ricadere nell’era delle caverne, dei dinosauri e degli uomini forti che ammazzavano i più deboli per diventare capi tribù. Il liberalismo classico, da Locke a Spencer e seguaci, sostiene anch’esso che lo Stato deve limitare la libertà di una persona quando è necessario proteggere i diritti fondamentali di un’altra persona, il primo dei quali è il diritto alla salute.  Come vedete, Carlo Cattaneo, oggi, è molto più severo del solito. Alcuni nel nostro gruppo ricordano lo scoppio del colera nel 1973 in una Napoli infettata dalle cozze allevate in acque inquinate. Per recarsi all’estero dall’Italia bisognava tassativamente vaccinarsi contro il colera. Gli italiani riconobbero il diritto degli altri popoli a non correre rischi a causa di un nostro problema sanitario e si vaccinarono prima di partire. Per quale ragione vera – e non per quelle imposte da interessi di partito – alcuni italiani di oggi non riconoscono il diritto nemmeno dei loro concittadini a essere protetti dalla pandemia? Perché alcuni non vogliono accettare di compiere il proprio dovere con quel piccolo atto di solidarietà sociale, che consiste nel farsi inoculare un vaccino, la cui validità e sicurezza sono certificate? L’Italia, come tutti gli altri Paesi del mondo, sta vivendo la crisi pandemica del COVID. L’Italia è stata il primo Paese del mondo, fuori dalla Cina, a essere massicciamente colpita dal morbo. L’Italia è ora riconosciuta e portata come esempio di primo paese al mondo che ha controllato il crescendo della pandemia. Come ha fatto? Imponendo lockdown e restrizioni di movimento, mentre vaccinava la maggior parte dei suoi cittadini. Ha continuato, come tutti gli altri Paesi del mondo, imponendo limitazioni a chi vuole entrare nei nostri confini, prima fra tutte la presentazione di un green pass o di misure equivalenti. Tutti gli altri Paesi del mondo hanno fatto lo stesso. Gli italiani che vivono all’estero, che dovrebbero avere gli stessi diritti degli italiani che risiedono in Italia, sono sottoposti alle identiche misure restrittive applicate al Paese in cui dimorano, per entrare o rientrare in patria. Il mondo si salverà soltanto se tutti faremo il nostro dovere. Stranamente, in Italia, le opposizioni alla vaccinazione sono state abbastanza contenute nei modi e nei tempi fino al giorno dopo i risultati del primo turno delle elezioni amministrative, che hanno parzialmente ribaltato gli assetti di forza di certi partiti dell’opposizione o dell’altalena Governo sì, Governo no: “oggi ne faccio parte, domani lo attacco”. Per alcune forze estremiste, ai due lati dell’arco politico, improvvisamente è scattato l’ordine di far scoppiare la guerriglia, assaltare le sedi delle libere associazioni garantite dall’Art. 18 della Costituzione, mettendo a ferro e fuoco tutto quello che incontravano sulla propria strada. La reazione delle forze di polizia è stata – a dir poco – blanda e inadeguata, perché? Per non far degenerare ulteriormente l’ignobile bagarre, inscenata da nostalgici di un regime che ha distrutto l’Italia, trascinandoci nella II Guerra mondiale al fianco della Germania? Oppure perché – ma non lo crediamo e non vogliamo crederlo – i rigurgiti di quel credo politico serpeggiano ancora nelle forze armate? Ricordiamoci che la fondazione ufficiale del Partito fascista è avvenuta il 9 novembre 1921: manca meno di un mese alla commemorazione del suo centenario. Ricordiamoci che la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Ai rigurgiti di destra si sono affiancati quelli di un altro regime di senso opposto, ma ugualmente dittatoriale, che sembrava morto con la fine della guerra fredda, ma è rinato con l’incoronazione del nuovo zar e del putinismo dei sovranisti mondiali, ai quali appartiene anche l’ex occupante della Casa Bianca. La libertà è una signora molto bella, che sparge felicità e vita, non una strega malefica che contrasta e cerca di uccidere la felicità e la vita degli altri. Nel corso dei secoli milioni di persone sono morte per re-instaurare e far vincere i valori della libertà, della dignità, dell’uguaglianza, del rispetto per la libertà degli altri. La mia sfera di libertà arriva soltanto fino al punto in cui inizia la tua. Nessuno ha il diritto di imporre con la violenza un concetto di libertà illimitata, decisa dal singolo individuo a suo insindacabile giudizio, a scapito dei diritti e della libertà degli altri. Vaccinarsi non ha niente a che vedere con la politica, e men che meno con la difesa a oltranza di questo o quel partito. Tutte le pandemie sono state vinte con le vaccinazioni. Alcune vaccinazioni sono obbligatorie in Italia e in tutto il mondo. Là dove si è smessa la vaccinazione contro le endemie, esse hanno ricominciato a devastare le popolazioni locali ritrasformandosi in escalation di pandemie ancora più feroci. Ogni tanto, nel modo di agire di tutti noi, dovrebbe vincere la logica sulla rabbia, la verità sulle false affermazioni, il rispetto degli altri sull’egoismo autolesionista. Quanti Novax devono morire prima che il concetto della difesa vaccinale entri nei loro comportamenti? Quante altre vittime innocenti dovranno cadere per colpa di chi non vuole capire e si affida alla cecità della forza bruta che si oppone alla libertà degli altri? Quanto tempo ancora dovrà passare prima che la pandemia sia debellata per merito dei comportamenti virtuosi di tutti? Rispondiamo con sincerità a queste domande e guardiamoci allo specchio chiedendoci: a quale filosofia appartengo? A quella della libertà di tutti o a quella della sopraffazione e della cancellazione dei doveri nei confronti degli altri? Per favore, scegliamo la prima ipotesi.  

Carlo Cattaneo

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