Gente d'Italia

In Italia impazzano i no-vax, in Europa il Covid torna a correre

La situazione è paradossale per non dire assurda. In Europa, purtroppo, il Covid sta tornando a galoppare mentre in Italia i ‘no-vax’ continuano con la loro deleteria battaglia contro l’obbligo vaccinale e il certificato verde. Continuano a non capire che i vari sieri messi in campo dalla scienza sono gli unici antidoti al Coronavirus. E l’aumento dei casi nel vecchio continente avviene proprio in quei Paesi dove si è allentata l’attenzione verso la pandemia. Basti pensare alla Gran Bretagna, che in estate ha alleggerito, e non di poco, le restrizioni. Di fronte all'aumento dei casi di contagio da coronavirus (333.465 negli ultimi 7 giorni, +15% rispetto alla scorsa settimana; 44.985 nella sola giornata di sabato, e alla conseguente crescita dei ricoveri ospedalieri, il governo della Gran Bretagna, guidato da Boris Johnson, si starebbe di fatto convincendo a predisporre tutto ciò che servirà per mettere in campo il ‘piano b’: il ritorno all'obbligo di portare le mascherine in alcuni luoghi al chiuso; il suggerimento di lavorare da casa quando possibile e, soprattutto, darebbe ai ministri la possibilità di introdurre passaporti vaccinali per accedere a discoteche, luoghi affollati al chiuso con più di 500 persone o all'aperto con più di 4mila, e tutti i luoghi con più di 10mila persone (come gli stadi). Sono diversi i Paesi di nuovo sotto pressione, con il virus che cresce. La Bulgaria ha annunciato di essere sul punto di dover inviare all'estero i malati di Covid-19, con il sistema ospedaliero al collasso dopo una quarta ondata. La vicina Romania aumenta intanto le restrizioni. “La nostra capacità in termini di personale sanitario e ventilatori è quasi esaurita, dovremo cercare aiuto all'estero”, ha detto il ministro della Salute bulgaro Stoycho Katsarov sul canale Nova TV, “se la curva delle contaminazioni non si ridurrà entro 10-15 giorni”.

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