Gente d'Italia

In Italia tutto aumenta, il Natale che verrà sarà per gli italiani il più caro del decennio

di Franco Esposito

Caro natale nel senso di tradizionale festa liturgica? Assolutamente. Sarà un Natale caro, con la c minuscola. Destinate a soffrirlo le tasche degli italiani. Costerà a noi tutti 1,4 miliardi in più. Dal pandoro ai viaggi, sulle famiglie si abbatterà l’effetto domino dei rincari energetici, dei trasporti e delle materie prime. Previsto in arrivo il Natale più caro degli ultimi anni. I calcoli del Codacons annunciano intanto quanto segue: le famiglie spenderanno 99 milioni in più per il cenone e il pranzo di Natale.

La benzina già costa il 24,7% in più: il diesel registra un forte aumento, +26,4%. Come si porrà il Governo al cospetto dell’avvento del Natale caro, cioè esoso sotto il profilo della spesa familiare? Non è dato sapere. Intanto, quello francese ha già deliberato:  darà 100 euro a 38 milioni di cittadini che guadagnano meno di 2.000 euro netti al mese. Il contributo sarà esentasse e costerà all’erario 3,8 miliardi.

In Italia gli aumenti sono previsti in tutto il settore alimentare, non solo per pasta e pandoro. Lieviteranno i prezzi di carne e pesce. E anche quelli degli addobbi natalizi per la casa e i regali. Crescerà il costo del cibo e pure quello degli imballaggi. Come già riferito dal nostro giornale, la Gente d’Italia, per una bottiglia di pomodoro il prezzo del contenitore sarà più alto di quello del contenuto.

Codacons e Coldiretti lanciano già l’allarme. Uno studio realizzato dall’associazione dei consumatori ha evidenziato come la marea di aumenti potrebbe avere ripercuotersi sulle spese delle famiglie durante le feste natalizie. I rappresentanti degli agricoltori hanno informato e chiarito che i rincari si riflettono “sui costi di produzione del cibo e anche su quelli del confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli”.

Poco poco, possiamo ritenerci rovinati fin da ora. Se prendiamo in considerazione i carburanti, salta subito all’occhio il rincaro della benzina e del diesel. Incrementi che incidono sugli spostamenti delle persone e sull’intero comparto dei trasporti. E non solo: anche i prodotti che viaggiano sui camion (l’85% delle merci in Italia) subiranno un aumento non di poco conto.

Quanto spenderemo per il cenone e il pranzo di Natale? Brindare con lo spumante e degustare il vino costerà l’1,5% in più; la pasta e il pane il 10%. Le stime di Codacons e Coldiretti forniscono queste indicazioni: le famiglie italiane, per pesci, carne e salumi, spenderanno 922, 5 milioni, con un 2,5% rispetto al Natale pre pandemia; 493 milioni per ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%). La differenza sarà di 99 milioni, rispetto a due anni fa.

Sulle cause della crescita del prezzo del gas, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, precisa che “la transizione energetica pesa per il 20%. L’Italia possiede riserve fino all’80%”. Molti Paesi del Nord Europa denunciano disagi e “in larga parte c’è un problema domanda e offerta”.

Dovendo parlare gioco forza di aumenti, salta all’occhio la fibrillazione a cui sono soggetti non pochi settori. Riguardo agli alimenti, produttori e distributori fanno sapere che “i rincari delle materie prime, tra le quali spiccano farina, olio e burro, potrebbero causare incrementi per i prezzi di molti prodotti”. Si ipotizza il 20% in più per il panettone, tanto per citare il primo esempio rappresentato da produttori e distributori. Il caro energia non è un’attuale prerogativa solo italiana; interessa tutta l’Europa, e svolge una funzione imperversante.

In Italia, ad inizio mese, le tariffe di luce e gas sono cresciute rispettivamente del 29,8% e del 14.4%. Gli aumenti sembrava potessero essere addirittura maggiori. Il governo ha provveduto a tamponare con uno stanziamento di oltre 3 miliardi. Un intervento provvidenziale, ancorchè non totalmente incisivo. Ma bisogna anche considerare che il Governo, a giugno, aveva giù messo sul piatto 12 miliardi.

L’Authority del settore energia continua a lanciare avvertimenti. Si tratta di tenere alta l’attenzione e soprattutto di non abbassare la guardia rispetto a nuovi rincari, tra il 30 e il 40% per il prossimo trimestre. Semplice, facilissimo ammettere che come italiani andiamo incontro alla rovina. Se non siamo già rovinati abbastanza.

Comunque lo giri, quello in arrivo è effettivamente il Natale più caro almeno dell’ultimo decennio. Le differenze, sul piano della spesa, sono sostanziali, reali, palpabili. Non ci resta altro che piangere. E come scrivevano alcuni alunni della scuola elementare di Arzano, recensisti dal maestro Marcello D’Orta. Lina Wertmuller ne fece un film, Paolo Villaggio il protagonista. Ma questa di oggi purtroppo è realtà, il caro Natale italiano non è un film. Siamo immersi in guai veri, non al cinema.

 

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