Caro Direttore, 

Ha vissuto 92 anni e fino all'ultimo ha realizzato quella che era la sua preoccupazione permanente: scrivere e scrivere..... Quindi, "quando si parla di Carlos Maggi, dobbiamo pensare in un giornalista, un drammaturgo, uno sceneggiatore per programmi radiofonici, un cantautore, un regista, un creatore di spettacoli di luci e suoni, nel promotore di un regolamento che contribuì alla creazione delle case editrici, nel motore che fece funzionare un club del libro rivoluzionario per l'epoca, in un avvocato che ebbe un ruolo decisivo dalla Banca Centrale quando l'Uruguay recuperò la democrazia, in un insegnante, nella co-autore di un libro d'opera e persino in un uomo d'affari...." - scrive Miguel Ángel Campodónico nell'introduzione del suo libro sulla biografia di Carlos Maggi, sostenendo, con giustizia, che fu un uomo eccezionale della famosa generazione del 45. 

Campodónico, uno dei più talentosi autori uruguaiani contemporanei, é tornato, con la biografia di Maggi in una delle sue passioni: le storie dei grandi letterati. 

Il testo inizia con il viaggio di Carlo Maggi, suo nonno paterno che giunse nella seconda metá del Secolo XIX dal Lago di Como per la sua scoperta dell'America e del nuovo mondo, come centinaia di migliaia di connazionali in tutti i territori delle Americhe. Nel libro della sua biografia, Campodonico (vi suona il cognome??) ripercorre l'infanzia di questo fanatico del Peñarol, un asmatico che trascorreva intere giornate estive nella spiaggia di Malvín e che fin dall'infanzia, lo avrebbero chiamato El pibe Maggi, soprannome che mantenne per tutta la vita.

La sua è una storia molto interessante nelle diverse fasi e le sfaccettature di questo uomo delle lettere, che non ha mai smesso di mettere in pratica nuove idee. Secondo lui: "Ero distratto per ballare il tango e ho sofferto tanto quando i miei amici hanno cominciato a morire. Mi ha fatto anche molto piacere diventare un punto di riferimento dei miei nipoti, un ruolo che non ho mai tralasciato" 

Il suo biografo Campodónico, autore di otto romanzi e dedito negli ultimi tempi  soprattutto al genere della saggistica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro. Il suo ultimo romanzo Palabra de Robles, é stato premiato al Concorso Bartolomé Hidalgo.

Ho avuto l'onore, ma soprattutto il piacere, di averlo conosciuto perché, quando ero giovane e facevo il cantante e l'attore, fu sua una versione del Candido di Moliére che, con il gruppo teatrale della Alianza Americana, interpretammo negli anni '70. Maggi era molto simpatico, sempre con un sorriso in bocca e veniva molto spesso alle prove teatrali perché secondo lui: "Questa è una mia versione e devo averne cura".

Carlos Maggi era anche molto popolare perché, fino agli ultimi dei suoi giorni, ha partecipato nelle famose "tertulias" che organizzava Emiliano Cotelo, uno dei migliori giornalisti radiofonici del paese. Ha dichiarato Cotelo: "Drammaturgo, giornalista, saggista, avvocato, appassionato di storia, imprenditore edile, insegnante, autore di testi di canzoni, sceneggiatore, regista... Tutto ció é stato Carlos Maggi, ma voglio evidenziare che Carlos Maggi  è stato un grand'uomo della radio e lo sceneggiatore umoristico di En Perspectiva.....era uno sceneggiatore dell'Espectador" (ricordiamo che "En Perspectiva" è un famoso programma radio diretto da Emiliano Cotelo dagli anni '80 fino ai giorni nostri)

Maggi, Venezia, Biennale e famiglia 

In quella che sarebbe stata la sua ultima attività, nei primi giorni di maggio del 2015 Carlos Maggi, ai suoi 92 suonati, ha visitato la Biennale di Venezia di quell'anno, dove suo figlio Marco ha presentato la mostra "Miopia Global" al Padiglione dell'Uruguay. È stata anche l'occasione per ricongiungersi con tutta la sua famiglia italiana e conoscere alcuni parenti del Lago di Como. Appena tornato dall'Italia, a Montevideo, il 15 maggio del 2015, scomparse lasciando un grande vuoto nella letteratura uruguaiana.

STEFANO CASINI