Il Cav e la politica del doppio forno. Con la plenipotenziaria Mariastella Gelmini parla di un "coordinamento" tra Forza Italia e la Lega di Salvini, per quanto concerne le attività di governo (entrambi i partiti fanno parte della maggioranza). Intanto però in Sicilia, non si oppone all'alleanza tra gli azzurri ed i renziani (siglata attraverso la mediazione di "Sicilia Futura" di Gianfranco Micciché), sedendo al loro fianco sugli scranni dell'Ars.

Più o meno la stessa cosa che accade al Comune di Palermo dove da tempo esiste un intergruppo che coinvolge, con i berlusconiani, anche Iv, +Europa e Azione. Lo scrive Dagospia, riportando un articolo del Corriere della Sera, secondo il quale l'orizzonte a cui sembra guardare il partito di Renzi è sempre più quello di “un polo di centro, moderato e liberale, riformista”, in cui andare a posizionarsi, isolando così sovranisti e populisti.

E chi se non il partito di Berlusconi per fare da collante? È questa, in fondo, la politica dei due forni, cui strizza l'occhio il Cavaliere, con il beneplacito del Matteo fiorentino. Tra l'altro, il tema interesserà i lavori della terza edizione di Futura, la scuola di cultura politica per gli under 30 del presidente dei senatori di Iv Davide Faraone, in programma dal 29 al 31 ottobre a Isola delle Femmine (Palermo).

Un’occasione per consolidare ancor di più quest’insolito quadro di alleanze tra partiti diversi, con il beneplacito di Berlusconi. Solo giocando su due tavoli, infatti, il leader forzista potrà continuare a coltivare il sogno Quirinale.