di Stefano Ghionni

Conte gioca la carta Draghi per il Colle, ma rischia di “scottarsi” andando a sbattere contro la fronda interna dei pentastellati. È la disamina che ilgiornale. it fa dell’attuale momento vissuto in casa 5Stelle dove si respira un’atmosfera a dir poco “rovente”. L'avvocato pugliese, ospite di “a Mezz'ora in più” in onda su Rai3, non ha fatto mistero di preferire l’ex “numero uno” della Bce per la prima carica dello Stato. Una linea politica, la sua, che però non sembra trovare proprio tutti d'accordo all'interno del Movimento dove non mancano quanti, da tempo, strizzano l'occhio al fuoriuscito Di Battista, il quale non è mai stato troppo tenero con l'attuale presidente del Consiglio (anzi, proprio l’adesione del M5S al governo Draghi è stata la causa del suo allontanamento dal partito).

Dibba è tuttora al centro di un progetto che si annuncia come alternativo a quello grillino. Da qui l’appeal che l’ex pupillo di Beppe Grillo continua ad esercitare su molti esponenti della base dei 5Stelle. Addirittura, sempre secondo il Giornale, ci sarebbe un bacino di franchi tiratori pronti a sabotare la linea imposta del leader e che potrebbe rivelarsi determinante per la conquista del Colle. Una cinquantina, tra deputati e senatori, sarebbero pronti a sbattere la porta lasciando il Movimento. Questo, però, non prima dello showdown del Quirinale. Stufi di essere trattati come "pigiabottoni", riluttanti a versare i soldi al partito, i peones silenziosi starebbero preparando colpi di scena nel segreto dell'urna quirinalizia.

La tal cosa si trasformerebbe in una vera e propria bomba sulla leadership di Conte. Il quale, irrequieto e consapevole della fronda interna, prova a cercare soluzioni alternative per non perdere il timone di comando del Movimento. Per proseguire la legislatura con Mario Draghi al posto di Sergio Mattarella, chi è vicino al professore di Volturara immagina infatti una “riedizione” di una nuova maggioranza di stampo giallorosso con Enrico Letta (Pd) promosso a Palazzo Chigi e lui, dritto dritto, agli Esteri, al posto di Luigi Di Maio. Ipotesi considerate velleitarie nel Palazzo, ma con un Conte che gioca col nome di Draghi occorre veramente provarle tutte per non farsi defenestrare.