di Franco Esposito

Città portata alle esagerazioni, nel bene e nel male. Napoli eccessiva, come da antica traduzione, codificata dalla sua storia. Il dramma della movida violenta, le notti dei giovani all'insegna dell'alcol come se piovesse. Scontri, liti, pestaggi, quartieri messi a soqquadro. In altri ambiti, sparatorie, regolamenti di conti, e omicidi inspiegabili. Chiaramente c'è gente letteralmente fuori di testa. Il picco della negatività a fronte degli aspetti fortemente positivi, com'è nelle corde di questa città unica al mondo. Napoli invasa dai turisti nell'ultimo fine settimana. Una folla da record, e i foresti incantati, rapiti dalle bellezze artistiche e dal fascino particolare, da quell'atmosfera anche teatrale che rende inimitabile Napoli.

Trentacinquemila ingressi ai Musei nel giorno di Ognissanti. La mitica Cappella Sansevero con il prodigioso Cristo Velato di Sammartino e il Mann i siti più visitati. Sporcata, colpita, messa in crisi da eventi di inammissibile violenza e da quella sporca movida, Napoli conferma la sua straordinaria vitalità. E una capacità attrattiva eccezionale, certificata anche in questo caso dai numeri. Davvero entusiasmanti.

Il Museo Archeologico e Palazzo Reale a contrastare il primato della Cappella di Sansevero con i suoi 6703 ticket staccati. Turisti in pellegrinaggio ai Quartieri Spagnoli, in via Emanuele De Deo, a monte di via Toledo, in un silenzio ammirato interrotto qua e là dal clic delle macchine fotografiche e dal ronzio piacevole delle cineprese. Meta del pellegrinaggio, l'altarino e il murale di Diego Maradona.

Sotto il murales del più grande calciatore mai esistito sulla faccia della terra, si concentrano foto, striscioni e lumini per il campione che in questi giorni avrebbe compiuto sessantuno anni, se non l'avessero lasciato morire come l'ultimo dei barboni in una squallida stanzina del quartiere Tigre, a Buenos Aires, il venticinque novembre del 2020.

Una via vai interrotto, animato da gente di tutto il mondo. Inglesi, spagnoli, giapponesi. Malgrado la pioggia insistente di un pomeriggio piuttosto livido. "Dobbiamo ringraziare Maradona ancora una volta", e quasi si genuflette il barista che serve caffè nel locale che dà sulla piazzetta. "Fino a poco tempo fa questa zona era vuota e poco frequentata. Ora, grazie al grande Diego, vengono persone ogni giorno. Le attività lavorano, le strade prendono luce".

Traffico pedonale intasato in Centro Storico. Una folla così non la si vedeva da diversi anni. Forse addirittura da decenni. E numeri di questa portata non si registravano da due anni. Il ponte di Ognissanti ha segnato il record di visitatori a Napoli dall'inizio della pandemia. Un risultato oltre le più ottimistiche aspettative degli operatori turistici. Prenotato il novanta per cento delle strutture alberghiere, numeri e incassi aprono il cuore alla speranza. I bis sono attesi in occasione della festa dell'Immacolata, l'otto dicembre, e durante il periodo natalizio.

I bed&breakfast hanno registrato il tutto esaurito, non un buco utile è rimasto per i ritardatari dell'ultimo momento. Pizzerie e ristoranti presi d'assalto. Una stima approssimativa indica in 45mila turisti giornalieri a Napoli da venerdì a ieri. Di questi, quasi tutti hanno visitato un museo. I siti culturali sono i veri vincitori del week-end, tra visite e percorsi culturali guidati. Code al Mann (2589 accessi registrati solo nella giornata dl lunedì, e oltre 6mila in totale), e a Palazzo Reale. Napoli si è rivelata un emblema di cultura e accoglienza.

Molti stranieri, intere famiglie, a Palazzo Reale. I ragazzi sotto i diciotto anni hanno goduto dell'ingresso gratuito. Prossimo appuntamento domani, in occasione delle celebrazioni dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. La sfilata dei battaglioni partirà dal portone principale di Palazzo Reale e si aprirà sulla piazza del Plebiscito.

Il Tesoro di San Gennaro anch'esso da record, con una media di 600 biglietti al giorno. Il successo turistico ha baciato "la Strada dei Musei", via Duomo, il Museo Madre, il Museo Filangeri, il Pio Monte della Misericordia. Solo alcuni dei tanti capolavori che Napoli può offrire alla curiosità e all'apprezzamento dei visitatori.

Turisti mantovani confessano di essersi emozionati davanti alla tomba di un celebre loro concittadino, Virgilio Marone. "Non ci aspettavamo una città così viva". Pizzichi di delusione per l'impossibilità di visitare il Cimitero delle Fontanelle, ancora chiuso.

Ma è comunque bastato e avanzato per soddisfare l'autentica marea di turisti che ha invaso Napoli. Privati della possibilità di curiosare nel cimitero chiuso, i visitatori hanno potuto ammirare le Catacombe di San Gennaro e altri musei, proprio tanti, fino a Capodimonte. La pinacoteca sulla collina e il suo meraviglioso bosco hanno accolto cinquemila visitatori, sedotti dalla mostra su Raffaello e dalla chiesa nel Real Bosco, con una nuova decorazione di Santiago Calatrava.

Il Vomero, per finire. Quartiere elegante, con i suoi siti culturali molto ammirati. Castel Sant'Elmo con cinquemila ingressi e la Certosa di San Martino, con tremila presenze. Questi numeri più gli altri già evidenziati fanno appunto un totale di 45mila visitatori giornalieri presenti a Napoli nei primi giorni di un novembre da record. Decisamente indimenticabile.