La deforestazione colpisce anche l’Italia dove quasi 170mila ettari di bosco sono andati a fuoco dall’inizio dell’anno per effetto dei cambiamenti climatici con il caldo e la siccità che hanno favorito l’azione dei piromani. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento all’accordo per porre fine alla deforestazione entro il 2030 nell’ambito della Cop 26.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che mette a rischio soprattutto i boschi creando le condizioni per il divampare di roghi.

Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili. Siamo di fronte – spiega la Coldiretti – all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di un terzo della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza.