Nel caso che alcune ditte del Regno chiedessero un agente di sede, la Camera lo rendeva noto e gli interessati dovevano presentare richiesta con copia, fornendo referenze e altre informazioni. Una versione sarebbe stata inviata alla ditta italiana e l'altra sarebbe rimasta nell'archivio camerale. Se la firma richiedeva un' «indicazione tassativa d'un agente o rappresentante» la CCIM aveva la facoltà di sceglierne ed indicarne una tra le tante presentate. Il verbale in data 1924 rivela che, per un breve periodo fra 1922 e 1924, la qualità dei passi compiuti davanti alle imprese e alle Camere di Commercio del Regno fu ottimo. Ci sono dei particolari esempi, come quello di Luigi Medici, commerciante interessato a rappresentare le aziende italiane sul mercato che è stato presentato alla Fratelli Calvi & Cia de Oneglia, esportatrice d'olio d'oliva. Lo stesso Medici voleva rappresentare anche la Camera di Commercio di Milano. Qualcosa di simile accadde a Americo Bazzani, raccomandato a  Sala Spanó, di Marsala, come "sarebbe disposto ad assumere la vostra rappresentanza per questa piazza".  Medici e Bazzani integrarono numerosi elenchi collettivi inviati all'estero. Il socio Biagio Giffoni è stato accreditato presso diverse aziende italiane come la Manifattura Bottoni Italia-Sec. Arg. Palazzolo sull'Oglie e il  "Calzificio Nazionale F. Somnino & C." de Caronno, la "Società Italica Colori Artificiali" di Rho in provincia di Milano e il "Cotonificio Giovanni Gastaldi di Chieri. Giffoni, nato a Salerno nel 1889, giunse a  Montevideo nel 1907 con il padre lattoniere. Il mestiere paterno, facilitò l'ingresso di entrambi nella Bodega Percontino e il Sr. Giffoni ricoprí un ruolo amministrativo. Nel 1919 fu autonomo e aprì un ufficio di rappresentanza e poco dopo era titolare di un commercio molto frequentato. Rappresentò diverse ditte francesi nel mercato, come la famosa Rhone Poulenc e fondó la ditta Casimires MarzzottoBaci Perugina e Magnesia San Pellegrino, formando poi una societá con un altro connazionale Giovanni Martella. Nel 1922 il sodalizio si sciolse "togliendo l'attivo ed il passivo a carico del socio sig. B. Giffoni"  Giffoni era emigrato all'età di 16 anni a Montevideo, prima di andare a Buenos Aires dove si stabilì come lavoratore autonomo in qualitá di sarto.

Nel 1924, Biagio Griffoni,  giá membro del CCIM, fu segnalato dall'ente quale rappresentante in Uruguay, delle ditte Revelli & Morelli di Monza; Cotonificio Canesi di Monza, il Cotonificio Fratelli Poma di Biella, la Società Italiana per l'Industria dei Tessuti Stampati di Milano, Milani Fratelli di tessitura in cotone, Rigliodoni e Ornaghi e Cia  di  Monza, l'Achille Garbagnati sempre di Monza, Mariano Delle Piane di Novi Ligure, Cameo & Pitigliani di Pisa, Milani & Mirati di Bursto Arsizio, la Ditta Francesco Von den Berre  di Treviso,  la Fabbrica Italiana di Pianoforti di Torino e Gregorio Dusini de Clos del Trentino, diventando uno dei piú grandi imprenditori italiani dell'Uruguay in quell'epoca.

Figura di spicco della media impresa italiana, membro attivo delle associazioni italiane, Presidente del Circolo Napolitano quindi "Socio onorario per la sua instancabile difesa degli ideali del Circolo Napolitano, durante i duri anni della repressione fascista" come si legge su un documento dell'epoca. Giuseppe Martella costituí un chiaro esempio di una frazione della comunità imprenditoriale urbana emersa e rafforzata sotto la CCIM. I casi richiamati conto di un aspetto sostanziale dell'attività aziendale che, spessissimo, passa inosservato: la costruzione, da parte dell'istanza sindacale, della classe stessa. La disponibilità di informazioni, la conoscenza di possibili contatti, destinatari, percorsi e risorse, presentazione e accreditamento, sono stati i principali strumenti 28.

(CONTINUA)

STEFANO CASINI