Di MASSIMO TEODORI

Dalle elezioni parziali USA a metà strada tra le presidenziali 2020 e quelle di MidTerm 2022, si possono cogliere alcune tendenze:
a) La perdita di consensi del presidente Biden su cui ha inciso, tra l’altro, l’Afghanistan.
b) L’ulteriore divaricazione nel voto tra gli “urbani” e i “non urbani”.
c) La perdita di peso demografico dei bianchi.
d) La polarizzazione razziale come reazione bianca alla “teoria critica della razza”.
Il nuovo sindaco di New York, Eric Adams, già capitano della polizia, è il secondo “nero” a conquistare l’importante posizione battendo il candidato Repubblicano con oltre due terzi dei voti. Il risultato è in linea con la tradizione perché la metropoli New York – il non plus ultra di abitanti “urbani” – è da decenni una roccaforte Democratica. Nella città è determinate il peso della popolazione nera, quindi del settore ormai decisivo per i Democratici. Nello Stato della Virginia, il più settentrionale del Sud, ha vinto il governatore Repubblicano che ha prevalso sull’avversario di due punti, mentre alle presidenziali Biden aveva vinto con dieci punti di distacco così come erano Dem il precedente governatore e il parlamento locale. Il successo del candidato Glenn Yougnkin, nuova stella del partito Repubblicano che forse sarà in corsa per le presidenziali 2024, sarebbe attribuibile anche alla reazione dei bianchi verso la “teoria critica della razza” che l’egemonia dei Democratici ha patrocinato nel sistema scolastico. Lo Stato del New Jersey sulla costa atlantica settentrionale adiacente a New York, non ha ancora proclamato il nuovo governatore perché i risultati dei due contendenti sono troppo vicini, anche se il Repubblicano sembra in lieve vantaggio. Da quell’area fin dal 1992 i Democratici prevalevano nelle elezioni presidenziali e in quelle per il Congresso. A Boston, città storica del Massachusetts a tradizione Democratica, è stata eletta sindaca per la prima volta una donna di origine orientale, Michelle Wu, già allieva all’università della senatrice Elizabeth Warren. Il significato di quella elezione nella costa atlantica è un ulteriore segno di come il peso demografico dei bianchi diminuisca non solo nei confronti di latinos e neri ma anche degli orientali che, insieme a tutte le altre minoranze non bianche, sono vicini al traguardo di metà della popolazione statunitense. Anche nella città di Pittsburgh, grande centro vetero-industriale della Pennsyvania, ha vinto per la prima volta un sindaco “nero”. Non è fuor di luogo ricordare come in molti Stati della fascia atlantica con un’antica presenza di italo-americani che nel corso dell’ultimo secolo sono avanzati nella gerarchia sociale e politica arrivando a ricoprire spesso il ruolo di sindaci e capi della polizia. Oggi negli stessi ruoli si incontrano esponenti provenienti dalla comunità nera o da altre minoranze. Se non vi sarà un’inversione di rotta, le tendenze politico-elettorali manifestatesi nelle elezioni parziali, si faranno sentire in maniera più diffusa nelle elezioni di MidTerm 2022.