Inutile girarci intorno. Da qui fino all’elezione del successore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella se ne sentiranno tante. Ma di certo ora si apre il dibattito su quanto accaduto durante la festa di compleanno di Goffredi Bettini, il regista di tutte o quasi le ultime trattative del centrosinistra: stando a quanto fatto trapelare, al centro delle chiacchiere ci sono state naturalmente le trattative per il Quirinale e il piano per portare il presidente del Consiglio Mario Draghi al Colle. nella casa del suo storico autista Libero Bozzi, sono arrivati alcuni degli esponenti più in vista del Pd romano e non solo: dai ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando, al vicesegretario dem Peppe Provenzano e al presidente del Lazio Nicola Zingaretti. Ma anche un amico di vecchia data di Bettini come Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio di tutti i governi Berlusconi e grande “tessitore” del centrodestra. In ritardissimo sono poi arrivati il presidente M5s Giuseppe Conte e l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes. Si è fatta invece notare l’assenza del segretario Pd e neodeputato Enrico Letta, impegnato in un concomitante impegno a Siena. Tra lasagne, polpette al sugo e verdura ripassata, c’era il menù degli amarcord del festeggiato, che ha salutato e ringraziato gli ospiti con alcuni ricordi. E il “menù politico”, sussurrato tra i tavoli, che prevede uno schema prossimo venturo: Mario Draghi al Quirinale, Daniele Franco a Palazzo Chigi e legislatura al termine. Con una serie di “effetti collaterali”, tipo Zingaretti ministro e Gasbarra candidato per la Regione. Tra gli invitati alla festa non c’era Romano Prodi, che comunque in merito all’ipotesi di Draghi come prossimo inquilino del Quirinale ha detto questo: “Dovrà decidere lui se vorrà candidarsi o no, se il suo contributo è migliore da presidente del Consiglio o da sette anni da presidente della Repubblica”. Chi ha detto di no seccamente a questa ipotesi è stato il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, secondo cui Draghi deve restare al suo posti, “altrimenti senza di lui cadrebbe il governo. Nessuno oggi, se non Draghi, è in grado di guidare un esecutivo di unità nazionale”. Da segnalare che ieri nel tardo pomeriggio lo stesso Bettini, tramite Facebook, ha fatto sapere che nel corso della suo compleanno non si parlato di alcuna strategia politica, ma si è pensato esclusivamente a onorare la sua festa.