di James Hansen

La meravigliosa immagine che ritrae Donald Trump mentre parla nel 2020 a un comizio elettorale all’aperto è di un abile fotografo della Reuters, Tom Brenner. Ovviamente, non si è trattato di un semplice colpo di fortuna. Brenner ha fatto svariate dozzine di scatti per ottenere il risultato che cercava.

Un po’ alla stessa maniera, il fatto che un giornale scelga di usare un’immagine simile non è per niente casuale. Rappresenta una chiara presa di posizione: in questo caso, un’esplicita caratterizzazione dell’uomo Trump e della natura del suo messaggio. La selezione della foto rispecchia inoltre il contesto del “momento” e la lettura da parte del redattore del probabile impatto dell’immagine sul pubblico.

Ora, un’équipe di ricercatori provenienti da due università australiane ha sviluppato un algoritmo basato sull'intelligenza artificiale che, analizzando in maniera automatica le dieci immagini più utilizzate dai giornali in un dato giorno, è in grado di fare previsioni valide sull’andamento delle borse su 37 mercati internazionali.

L’algoritmo, che si chiama Photo Pessimism, opera attraverso l’analisi quotidiana delle dieci foto più richieste dagli organi di stampa alla Getty Images per definire “l’umore” - l’Investor sentiment - generato dalle notizie che condizionano gli operatori borsistici mentre prendono le decisioni che muovono i mercati.

Secondo la Dr.ssa Angel Zhong, che guida la ricerca australiana: “Quando il sentimento fotografico riflette il cattivo umore, segnala l’arrivo di un importante aumento nel volume degli scambi”. Ciò perché è dimostrato che il pessimismo e l’incertezza influenzano gli operatori a vendere e a comprare con maggiore intensità.

Il progetto è il proseguimento “visivo” di una tecnica testuale già sviluppata da altri studiosi che sfruttava la lettura computerizzata degli articoli di punta dei media per distinguere le notizie positive da quelle negative. Il metodo però era limitato dalle barriere linguistiche. Il contributo australiano è quello di permettere di “fotografare il sentimento” anche dei paesi e dei mercati le cui lingue non hanno una grande diffusione internazionale.