Altro che pax. Neanche il confronto serrato e diretto con Giuseppe Conte è servito ad abbassare la tensione in casa 5Stelle. Sì, perché proprio non è andata giù ai parlamentari pentastellati la decisione (o, per meglio dire, la pretesa strategica) del leader del Movimento di mandare solo i suoi vice Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Mario Turco e Alessandra Todde a comparire nei telegiornali, in qualità di “numeri due” dell'ex avvocato del popolo.

"Si tratta di un grave errore politico e comunicativo" ha sbottato il giornalista e senatore Primo De Nicola (ora in quota 5Stelle). "Solo i vice in tv? È una scelta esagerata" gli ha dato man forte il deputato Francesco D'Uva. Né tantomeno è stato metabolizzato, da parte della componente parlamentare grillina, il tentativo di imporre nuovamente Ettore Licheri come capogruppo del Movimento nell'aula di Palazzo Madama. A tal punto che, solo al termine di un estenuante braccio di ferro, lo stesso Licheri è stato costretto a fare dietrofront lasciando spazio a Maria Domenica Castellone per quella nomina in Senato.

Riepilogando: nell'assemblea dei gruppi del M5S, la tensione si è tagliata letteralmente con il coltello. E il “timoniere” Conte, l'uomo (ed ex premier) scelto da Beppe Grillo per risollevare le sorti del suo partito, uscito piuttosto malconcio dalla tornata elettorale delle amministrative, non è riuscito a smussare gli angoli oppure a risolvere i problemi. In estrema sintesi: il resoconto del “faccia a faccia” tra Conte e i suoi è stato deficitario.