Nicolas Fuster è nato a Buenos Aires e vive a Roma. Laureato a La Sapienza di Roma ha frequentato un master all’Università di Amsterdam, è stato scelto da Renzi come Coordinatore Territoriale di Italia Viva Sudamerica, uno spazio che si presentava come alternativa di fronte al bipolarismo. Con lui abbiamo parlato della delibera della Giunta del Senato che ha confermato Cario senatore.

"Certo era evidente la differenza di preparazione tra i due politici - ci ha spiegato - Come può immaginare ho la stessa perplessità che ha lei e che provano tutti quelli che seguono questo caso. Infatti la denuncia si è mossa in Parlamento anche grazie a due senatori nostri: Roberto Giachetti e Laura Garavini quindi questo non è sicuramente l’esito che ci aspettavamo.

La vicenda non si è conclusa e spero che nella riunione plenaria si faccia giustizia e che si riconosca la vittoria di Fabio Porta, come si evince dalle indagini che sono state realizzate e  hanno portato alla conclusione che Fabio Porta ha ragione. Però non voglio che per quattro furbetti tolgano il diritto di voto agli italiani all’estero.

Si sono imposti alcuni che si credono astuti e l’esito delle elezione del 2018 in questo caso non è quello vero. Gli italiani d’Argentina hanno votato e il risultato delle elezioni non è quello che loro avevano scelto. Desidero che si faccia giustizia, che il Senato riveda la sua decisione ma mi auguro che non tolgano il diritto di voto agli italiani all’estero. Non mi sembra giusto che per colpa di alcuni malintenzionati ci rimettano tutti gli altri. 

Edda Cinarelli