DI MARCO FERRARI

Una linea ferroviaria ha vinto il bando Luoghi del Cuore 2021 del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiana), giunto alla decima edizione: si tratta della Cuneo-Ventimiglia-Nizza, conosciuta anche come “Ferrovia delle Meraviglie” che ha ottenuto 75.000 voti, classificandosi al primo posto, seguita dal borgo di Monesteroli, nel comune della Spezia, all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, raggiungibile solo attraverso una lunga e spettacolare scalinata. Dunque, l’estremo Levante e l’estremo Ponente della Liguria riceveranno i contributi previsti dai Fai grazie anche alla banca Intesa San Paolo. Alla Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza vengono assegnati 55.000 euro, con i quali il FAI realizzerà un video-racconto di territorio, da allestire in due siti simbolici, uno in Piemonte e uno in Liguria, per promuovere i luoghi di eccezionale valore storico e ambientale che questo treno attraversa e congiunge. Oltre ai due luoghi liguri, altri contributi sono stati assegnati agli altri classificati nei primi sedici, tra i quali il Castello di Brescia, al terzo posto con 43.469 voti; la Chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria, opera prima del grande architetto razionalista; l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona, legato alla memoria di Celestino V. Sbuffa il trenino nei tornanti di questa linea secondaria che da Cuneo tocca le due riviere italiana e francese e che supera i confini senza passaporto. Oggi è il convoglio più controllato d’Italia perché se un clandestino sale a Ventimiglia e riesce a resistere sino alla quinta fermata, Breil sul Roya, si ritrova in Francia. Ma se si addormenta per qualche altra fermata rientra in Italia ed è punto e a capo. La linea ferroviaria Cuneo- Ventimiglia-Nizza è un capolavoro architettonico e ingegneristico che supera in pochi chilometri un notevole dislivello altimetrico lungo i tornanti della Val Roia inseguendo un sogno storico che non c’è più. Fu infatti il conte Cavour a volere questa via di comunicazione che mettesse in contatto la sabauda Torino con la bella Nizza, allora florida provincia del Regno, comprendente anche l’attuale zona imperiese. E il progetto venne approvato nel 1853 dal parlamento piemontese. Solo che qualche anno dopo, nel 1860, la Contea nizzarda fu ceduta alla Francia con una brusca francesizzazione che portò migliaia di persone alla migrazione verso la Liguria. Che farsene di quel progetto di strada ferrata? Si ripiegò su un collegamento tra Cuneo e Ventimiglia approvato nel 1879 ben sapendo che, comunque, era d’obbligo attraversare un pezzettino di territorio d’oltralpe, da San Dalmazzo a Piena, toccando due stazioni divenute francesi, Fontan-Saorge e Breglio (Breil-sur-Roya). Il primo tratto sino a Limone Piemonte venne aperto nel 1891, si raggiunse Vievola nel 1900 con il tunnel di Tenda e nel 1904 i francesi, vedendo la ferrovia avanzare, decisero di riprendere in mano l’antico progetto di tracciato. Così si creò una diramazione a Breil, andando a sinistra si scende a Ventimiglia in mezz’ora, andando a destra si raggiunge Nizza in un’ora. Grandi difficoltà orografiche e la Prima guerra mondiale rallentarono la costruzione nella Val Roia sino all’inaugurazione avvenuta il 28 ottobre 1928. La linea presenta ancora oggi ben 27 opere d’ingegneria all’aperto e 33 gallerie in uno spettacolare percorso che comprende i viadotti di San Dalmazzo e di Scarassoui, i ponti della Biogna e quelli di Saorge e Briga, le canalizzazioni del torrente Ceva e diversi tunnel a forma elicoidale. Grazie a questa ferrovia si ebbero immediati vantaggi per la riviera ligure e quella della Costa Azzurra. Nel 1936 prese l’avvio un treno internazionale che dalla fredda Svizzera conduceva in sole 12 ore alla calda Sanremo via Domodossola, Arona, Santhià, Torino, Cuneo, Ventimiglia per far svernare gli svizzeri. Esistono ancora i cartelli che indicano un treno, Nice – Cuneo – Bern – Basel e addirittura nel 1929 un Nice-Cuneo- Berlin. La linea ferroviaria subì gravi danni nel 1944: le truppe tedesche in ritirata distrussero tutti i suoi impianti minando e facendo saltare diversi ponti e gallerie.
Il programma di ricostruzione venne avviato lentamente e solo il 6 ottobre 1979 si ebbe la nuova inaugurazione. Oggi la linea è frequentata da pendolari che vanno a lavorare a Nizza o a Ventimiglia, da studenti e soprattutto da escursionisti sportivi che, a piedi, in Nordic Walking o in mountain bike, risalgono la Val Roia, la Valle delle Meraviglie, le Valli Gesso e Vermenagna sino alle pendici alpine. Qualche complicazione esiste ancora: se si è diretti a una stazione italiana si acquista un biglietto italiano, se si scende in una stazione intermedia francese è necessario l’acquisto di un biglietto internazionale. Da Cuneo a Limone la linea è elettrificata, poi si entra nel lungo tunnel e quindi si esce in territorio francese sino alla diramazione di Broglio-Breil sur Roya dove si prende la coincidenza per Nizza o Ventimiglia, a seconda della destinazione finale del convoglio. La linea è elettrificata a corrente continua a 3 kV fino al confine di Limone Piemonte. La manutenzione straordinaria ricade tutta sulle spalle dell’Italia, quella ordinaria è francese. Un sistema un po’ complesso ma efficace per salvare una tratta diventata, suo malgrado, transfrontaliera, testimonianza di un’unità territoriale che non c’è più, da 160 anni. Dopo tante problematiche, discussioni, manifestazioni, la linea è rimasta aperta ma i treni che la percorrono ogni giorno sono solo quattro.