Di FRANCESCO ROCCA

Se da un lato la COP26 ha rappresentato un passo nella giusta direzione, dall’altro si doveva e poteva fare molto di più. Non abbiamo tempo, ogni minuto che passa ci allontana dalla salvezza, dalla speranza, da un futuro per le nuove generazioni. Ma la gravità della situazione non è stata ancora capita, perciò il nostro appello deve continuare a levarsi alto. Ciò di cui il mondo ha bisogno, in questo momento, è un enorme balzo in avanti, non timidi passi. Ci vogliono pianificazione e impegni concreti da trasformare in azione perché ormai nessun Paese, dal nord al sud del globo, può ignorare gli impatti catastrofici del cambiamento climatico. Sono milioni le persone già toccate dalla più grande minaccia del nostro tempo e in molti sensi: carestie, pandemie, povertà, siccità e conseguenti migrazioni.

L’occasione per costruire azioni a breve e lungo termine l’abbiamo avuta a Glasgow, ma le promesse non sono state sufficienti. Certamente accogliamo con favore la volontà di rimanere al di sotto di 1,5 gradi di riscaldamento, ma temiamo che gli impegni specifici per raggiungere questo obiettivo rimangano troppo vaghi.

Siamo particolarmente delusi dal fatto che la COP26 non abbia fornito i finanziamenti necessari per sostenere le comunità in prima linea nella crisi climatica. Abbiamo bisogno maggiori certezze sui fondi indispensabili per affrontare le sfide che si moltiplicheranno negli anni a venire e dobbiamo assicurarci che questi soldi raggiungano le comunità locali più colpite e quelle più fragili in modo che possano prepararsi, adattarsi e rispondere prontamente. È inoltre necessario un maggior sostegno per aiutare i Paesi e le comunità che stanno già lottando contro i cambiamenti climatici e dove si sono già verificati gravissimi danni. I nostri volontari e il nostro staff combattono già da anni in tutto il mondo contro queste conseguenze. E’ un’illusione credere che non stiamo già pagando il prezzo dell’inazione.

Il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa farà la sua parte. Insieme al Comitato Internazionale della Croce Rossa abbiamo sviluppato la Carta del clima e dell’ambiente per le organizzazioni umanitarie che, ad oggi, conta oltre 170 firmatari. In questa carta ci impegniamo tutti a rendere più ecologiche le nostre operazioni e ad aumentare la nostra azione per il clima, costruendo resilienza ovunque lavoriamo.

Essendo l’IFRC la più grande rete umanitaria al mondo, presente in 192 paesi, faremo del nostro meglio per sostenere le comunità che devono affrontare gli impatti più devastanti. Chiediamo pertanto oggi a tutti i leader mondiali, a COP26 chiusa e senza aspettare l’anno prossimo, di intervenire senza se e senza ma. Noi siamo pronti a lavorare insieme ai governi e ad altre organizzazioni per trovare soluzioni efficaci. Non scordiamoci mai che sono in gioco milioni di vite, ma non è troppo tardi. Ancora.