Il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi ha rilasciato una lunga intervista a 'Il messaggero' facendo il punto della situazione sulla pandemia Covid in Italia. In primis, ha sottolineato come sia impensabile e non opportuno reintrodurre una qualsiasi forma di lockdown nel paese ma al contempo sarà necessario essere più fermi riguardo tutti coloro che si dichiarano no vax, soprattutto tra chi lavora in ambito medico. “Quantitativamente il numero di medici e operatori sanitari in generale che rifiutano il vaccino non sono molti, ma possono causare danni enormi perché dispongono di un'ampia capacità di influenzare i pazienti, i propri assistiti”, ha spiegato Ricciardi. L’ipotesi è quindi che ci potranno essere sanzioni molto più severe per tutti quei medici e infermieri che rifiutano ancora di vaccinarsi. Altro punto fondamentale per il consulente è quello della terza dose; la quarta ondata, spiega Ricciardi, si potrà affrontare e superare solo con la terza dose di vaccino. Fondamentale anche il miglioramento dello strumento del Green Pass. Secondo Riccardi, chi non vorrà completare il richiamo vaccinale riceverà una prima ammonizione; qualora il rifiuto proseguirà per almeno tre mesi, il green pass perderà di validità. "A 180 giorni dalla seconda dose sei sì protetto dalle conseguenze gravi della malattia, ma molto meno dall’infezione”, afferma Riccaridi, il che significa che qualora il numero die contagi aumenterà e la terza dose non sarà inoculata a più persone possibili si potrebbero avere nuovamente conseguenze serie. La terza dose, quindi, dovrà essere necessaria e opportuna "per tutti coloro che lavorano a contatto con i fragili, come gli insegnanti, visto che i bambini non sono protetti in quanto non possono essere vaccinati". Il pericolo principale restano sempre le varianti, come la Delta "questa pandemia è cambiata, una persona infetta ne contagia in media altre sette. Per fermarla dovremmo raggiungere la vaccinazione della quasi totalità della popolazione". Alle dichiarazioni di Ricciardi, fanno eco quelle più politiche del Ministero degli Esteri Di Maio: "Il green pass era l'unico strumento che avevamo per non fermare di nuovo l’economia. Siamo all'86% di italiani che hanno avuto almeno una dosa, gli altri Paesi europei stanno più indietro e per questo ora stanno introducendo misure drastiche".