di ROBERTO ZANNI
Perchè? Già la domanda più semplice e che non sempre ha una risposta. Perchè gli americani in questi ultimi anni si sono invaghiti del calcio italiano? Perchè comprano, dalle grandi alle piccole società? C'è tanta serie A legata a doppio filo con il Nord America: Roma, la prima, poi Bologna (Canada) quindi Milan, Fiorentina, Spezia, Venezia e per ultima, in ordine di tempo, anche il Genoa. Ma se si segue nelle prime tre serie, dalla A alla C, sono ben 12 le società con proprietà oltre oceano. Ma se c'è un americano che più di tutti conosce la realtà del calcio italiano e sa bene il motivo per cui si compra è Joe Tacopina. È passato con diversi ruoli dalla Roma al Bologna, dal Venezia fino alla Spal (serie B) cercando anche di acquistare il Catania, operazione questa che ha solo sfiorato. Avvocato italo-americano di successo Tacopina ha il suo studio a New York, Tacopina Seigel & DeOreo, ha rappresentato clienti importanti a cominciare dall stella del baseball A-Rod Alex Rodriguez (l'ex fidanzato di Jennifer Lopez) fino alla stella della musica Jay-Z. Legale di successo, la notorietà in Italia se l'è però ritagliata con il calcio e in una recente intervista rilasciata a Forbes ha raccontato i motivi che l'hanno spinto a investire nel pallone italico e perchè tanti lo hanno imitato. "È capitato qualcosa che non avevo mai sperimentato prima in nessuna arena sportiva americana - il suo racconto - la passione che si è presentata davanti a me mi ha travolto, davvero ho sentito le fondamenta dello stadio muoversi". Questo con il cuore, ma il resto? "Da tifoso - ha continuato - ricordo di essermi seduto su seggiolini sporchi, di stare troppo in fila per acquistare un panino e non riuscivo nemmeno a trovare le maglie originali della Roma, i chioschi vendevano solo merce contraffatta: così spendevano i soldi i fan". Qualcosa che un americano non riusciva a capire: perchè i club italiani non stavano capitalizzando i loro tifosi? "Così ho visto che era necessario portare un processo decisionale più orientato al business, cosa che mancava per liberare il potenziale non sfruttato". Prima ha fatto parte di un consorzio di investitori statunitensi per acquistare la Roma (era il 2011, 125 milioni di dollari il costo dell'operazione), poi dalla capitale passando per Bologna e Venezia è arrivato a Ferrara, alla Spal. "I problemi? La lentezza, perchè l'Italia è piena di ostacoli burocratici che spesso interferiscono con l'efficienza". E si vede negli stadi: la maggior parte obsoleti, per rinnovarli o rimpiazzarli è un'impresa, mica come nella MLS, la lega calcio americana. Altro problema, o almeno grossa differenza gli agenti. "Negli States rappresentano solo l'atleta, in Italia, come in tutta Europa, la commissione viene sia dall'atleta e che dal club. In questo modo i procuratori hanno troppo potere'. Ma nonostante differenze, burocrazia e tutto il resto Tacopina la scorsa estate ha acquistato la Spal da Simone Colombarini. Ora detiene il 49% della società attraverso la sua Tacopina Italian Football Investment , ma a gennaio assumerà il controllo completo del club. Contratto un debito di 18,5 milioni di dollari, Tacopina per questa stagione prevede di immettere dai 13 ai 14 milioni di dollari per rinforzare la squadra, il settore giovanile e ristrutturare lo stadio 'Paolo Mazza' trasformandolo sull'esempio americano: bar, ristoranti e anche un museo hall of fame. Poi la serie A: sarebbe la sua quarta promozione da presidente di una società di calcio italiana in sette anni, un record che non ha nessun altro.