D’ora in poi il simbolo degli italiani nel mondo non può più essere una variazione del tricolore, ma deve diventare la storica vignetta in cui Quino – pseudonimo del famoso fumettista JoaquÍn Salvador Lavado Tejón di Mendoza in Argentina – disegna la sua Mafalda, la bambina terribile e protestataria che vuole curare il mondo, mentre urla a gola spiegata: “BASTA!”. BASTAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!! Gli italiani all’estero lo urlino tutti insieme: BASTA essere presi per i fondelli! BASTA non essere considerati per quanto valgono! BASTA essere definiti Ambasciatori dell’Italia fuori dai confini nei discorsi politicamente corretti, mentre le decisioni che ci riguardano vengono prese in altre sedi da chi non ha mai vissuto l’emigrazione sulla propria pelle e non ne conosce il dolore e l’amor di patria! BASTA essere inondati dai comunicati stampa e dalle photo op che i parlamentari eletti nella Circoscrizione estero usano per dimostrare la loro incessante (e spesso inesistente) attività a favore dei loro elettori.

Una photo op, lo sappiamo, viene organizzata in anticipo per dimostrare che questo senatore o quell’onorevole ha incontrato un esponente del Governo che, a sua volta, fa immediatamente produrre dalla sua segreteria un comunicato stampa vuoto di impegno e pieno di foto. L’ultima photo op in ordine di tempo è quella in cui viene immortalata l’On. Angela Fucsia Fitzgerald Nissoli sullo sfondo del tricolore e della bandiera europea, insieme al Direttore di RAI Italia Marco Giudici e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per lo Sport, Valentina Vezzali, ex eccelsa schermitrice italiana. La Nissoli è da sempre iperattiva sui social e sulle agenzie di stampa della Farnesina ed è un’emblematica rappresentante del politicamente opportunistico (avverbio ben presente, in veritá, in tutti i parlamentari, senza distinzione...), Come sappiamo, una bandiera e una foto non si negano a nessuno, perché accompagnano comunicati stampa elogiativi delle apparenti, ma non concrete, azioni intraprese.

Strano è che il comunicato stampa del Sottosegretario Vezzali sia stato molto tardo a venire e che, quando è arrivato, non abbia detto assolutamente nulla. Ma ambedue le signore, colleghe in Forza Italia, hanno fatto il loro dovere, dimostrando un inane e inutile interessamento a un fatto già compiuto in sfregio agli italiani all’estero e molto probabilmente irreversibile, a meno che non possa intervenire il Presidente della Repubblica, invocato dal Direttore Mimmo Porpiglia. La ragione di quest’ultima ammuina è, infatti, il salvataggio de “La Giostra dei Goal” e della trasmissione delle partite di Serie A con il commento in lingua italiana su RAI Italia. Non si è mai visto migliore esempio del tentativo paradossale di chiudere la stalla quando tutti i buoi sono scappati. Nei confronti dello schiaffo poderoso sferrato dalla Lega Calcio agli italiani che ricevono Rai Italia, rimane totalmente assente invece la Sen. Francesca Alderisi, anche lei Forza Italia, residente in Italia ma unica eletta all’estero, in virtù di una pessima norma voluta dal PD, forse per dare uno scranno a qualcuno che non poteva più retribuire e neppure candidare in Italia.

La Alderisi è stata eletta nella ripartizione America Settentrionale e Centrale per “meriti televisivi”, vale a dire per aver animato il programma Sportello Italia, con il successo derivante dalle scelte degli invitati e dai copioni prodotti da ottimi autori e non (come afferma l’Alderisi nella sua biografia) avendo scritto i testi lei stessa. Sportello Italia fu chiuso dopo alcune stagioni, l’Alderisi iniziò un pellegrinaggio presso le comunità RAI Italia nel mondo, poi fu recuperata per un breve periodo in “Ciao Francesca”, se non erriamo, a iniziativa dell’allora direttore Massimo Magliaro. Se ci sbagliamo, chiediamo umilmente scusa. Vero è che i dati ufficiali su questi due talkshow sono molto imprecisi. Da parte dell’Alderisi ci saremmo quindi aspettati un immediato intervento a gamba tesa, vista la sua “profonda conoscenza” sia di RAI International/RAI Italia che di molti personaggi nelle stanze dei bottoni, ma finora non abbiamo saputo niente. Scommettiamo però una bambola di pezza che un vibrante e sdegnato comunicato stampa della Senatrice italiana eletta all’estero arriverà subito dopo la lettura del nostro contributo settimanale a Gente d’Italia.

A questa kermesse della follia, si aggiunge che sul potenziale recupero della Giostra dei Goal cominciano a circolare in diversi ambienti alcune indiscrezioni poco chiare, che raccontiamo ai lettori con molta riserva. Sembrerebbe, ma non si sa se sia vero o no e neppure se sia possibile o no, che l’ultimo tentativo – per non perdere del tutto la faccia – consista nell’assicurare a RAI Italia la trasmissione delle partite di serie B, il che permetterebbe di mantenere la Giostra dei Goal, non si sa bene se arricchita anche dai Goal della serie A. È stata inventata e circola anche l’aberrante giustificazione che, in questo modo, si soddisferebbero i reali desideri degli italiani all’estero che potrebbero gioire della visione delle proprie squadre di campanile, preferendole ai team che, a una giornata dalla fine del Campionato, vedono prime cinque in classifica: l’Inter campionessa d’Italia, seguita da Atalanta, Milan, Napoli e Juventus, eccetera, eccetera, eccetera. Se si accetta di giocare al ribasso, evidentemente si crede che sia meglio qualcosa, qualsiasi cosa, piuttosto che niente.

Sia chiaro che giocare al ribasso non è lo stile degli italiani all’estero, che non lo meritano. Ormai questa è diventata una questione di riconoscimento del potere globale, del cosiddetto soft power di cui gode l’Italia attraverso la presenza di quasi 6 milioni e mezzo di iscritti all’AIRE, pari alla ventunesima Regione, che si collocherebbe numericamente al secondo posto, dopo la Lombardia, senza contare il milione e mezzo di cittadini che vivono all’estero, ma non si sono registrati, cui si aggiungono i 150 milioni di italodiscendenti o italici che dir si voglia. Questo mondo di italianizzatori di gusti e abitudini di spesa e di viaggio presso miliardi di stranieri ha il diritto di vedere le partite della sua magnifica Serie A, con il commento nella propria lingua, fatto da chi capisce e sa trasmettere la magia dello sport più bello del mondo. Tutto qui, chiaro e senza fronzoli, lo consegniamo a chi può e deve intervenire per non relegare il Campionato italiano all’ultimo posto a livello mondiale dopo quello spagnolo, quello inglese, quello tedesco e declassarlo a mero campionato etnico.

CARLO CATTANEO (1801-1869)

--- Articolo pubblicato lo scorso 22 maggio ---

RISPONDE L'ONOREVOLE FUCSIA NISSOLI

Caro Direttore,
In questa domenica di pioggia e quindi di relax, leggo, solo oggi, un articolo apparso qualche mese fa, sul vostro quotidiano, cui mi sembra comunque giusto rispondere.
Sarà perché la scelta di far politica è legata alla convinzione che sia un dovere civico impegnarsi in favore della collettività, sarà perché così mi hanno insegnato i miei genitori, sta di fatto che, da sempre, io sono abituata a metterci la faccia e non uso pseudonimi quando scrivo.
Mi pare, a parte puerile, un po' vigliacco soprattutto quando si utilizza questo stratagemma per dire falsità, attaccare senza basi chi la pensa in modo diverso denotando, tra l'altro, poca tolleranza ed una scarsa dose di esercizio democratico. Sta di fatto, però, che tutto coincide quando chi si firma utilizza il profilo, storico, di un personaggio con il quale nulla coincide rispetto agli atteggiamenti esposti nei propri scritti usurpando, senza diritto, un nome che, per lo meno, non era disinformato.
Sorprende, di questo redivivo Carlo Cattaneo, la metamorfosi culturale che traspare in questo ultimo scritto pubblicato da Gente d'Italia. Ricordo infatti, e non vi è alcuna confusione possibile (poiché nella firma si indicano le date di nascita e morte) che questo straordinario patriota, ricordato per la sua visione federalista, viene anche indicato per la sua attitudine politica disincantata, liberale e laica e totalmente contraria alla violenza. Una violenza verbale, senza peraltro fondamento, che caratterizza viceversa questo scritto, dal titolo "Una photo op ed un comunicato stampa non si negano a nessuno".
Dubito che Cattaneo, da convinto liberale quale era, avrebbe accettato l'imposizione di un "diritto supremo" in un mondo dove, piaccia o non piaccia, sono vigenti le regole di mercato. L'ho detto e l'ho scritto, ritengo che lo sport non debba essere "condannato" ad una sottomissione totale alle logiche del commercio, ma così è. Dal mio canto, quale rappresentante di quei connazionali che vorrebbero continuare a godere di un servizio che, al momento, viene considerato un privilegio, devo e voglio fare il mio dovere, ovvero cercare un compromesso, una soluzione e, in qualità di parlamentare, uso lo strumento che mi è dato: la parola.
Se poi è una colpa documentare le mie attività, faccio notare a questo strano ed ingordo Cattaneo, che non solo è indispensabile che gli italiani all'estero conoscano le azioni di chi hanno eletto e li rappresenta ma che fra tutti i colleghi io sono certamente la più discreta nell'uso dello strumento informativo. Tutto il resto è un insulso ed inutile attacco personale che si qualifica da se.
Fucsia Nissoli