Dunque, la petizione lanciata nei giorni scorsi da "La Gente d’Italia" prosegue sempre a ritmo sostenuto, se è vero che le firme fin qui raccolte sulla piattaforma change.org, hanno superato abbondantemente quota 1.000. Senza dimenticare il grande eco mediatico della stessa. Anche i quotidiani argentini "Clarin" e "La Nacion" hanno dato grande rilievo al nostro appello, dopo che pure i media italiani, europei e americani lo hanno fatto in precedenza. E oggi pubblichiamo altri 240 nomi di persone che hanno "aderito" all'iniziativa. Adesioni giunte non solo da Lettori affezionati, ma anche da esponenti della politica della Sinistra, del Centro e della Destra, a dimostrazione che la richiesta di giustizia arriva in maniera univoca da tutte le forze in campo. Ricordiamo che la petizione nasce a seguito della decisione della Giunta per le elezioni del Senato di convalidare l'elezione del senatore Adriano Cario avvenuta tramite un broglio elettorale confermato dalle indagini della Magistratura italiana (nonché dai lavori della stessa Giunta). La Giunta si era infatti espressa all’unanimità a favore della procedura di contestazione dell’elezione di Cario, avvenuta nel 2018 sotto il pesantissimo sospetto di brogli elettorali. L’apposito comitato istituito dalla Giunta e – soprattutto – ripetute perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno confermato l’esistenza del reato di manomissione di schede elettorali, confermando la validità della richiesta di annullamento di circa diecimila schede elettorali. Con una decisione inspiegabile, che contraddice l’evidenza e sostanzialmente legittima la possibilità di realizzare brogli ripetuti e sistematici nel corso dell’elezione dei parlamentari eletti all’estero, la Giunta ha contraddetto sé stessa convalidando l’elezione del Senatore Cario e dando quindi un inquietante segnale di impunità nei confronti di questo reato e della sua probabile ripetizione alle prossime elezioni. Da qui il nostro appello all'Aula del Senato che dovrà ratificare il tutto, quindi non tutto è ancora perso. C’è bisogno di chiarezza e di verità. Ma soprattutto di ridare dignità agli italiani che votano all’estero.

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