La Corte Suprema d'Israele ha respinto il ricorso di Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran, il piccolo di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone. Lo ha reso noto la famiglia stessa secondo cui il bambino può ora tornare in Italia come disposto già dalle prime due sentenze israeliane.

LA FAMIGLIA PELEG NON SI ARRENDE
"Lo stato di Israele ha rinunciato a un bambino ebreo, suo cittadino indifeso senza che la sua voce venisse ascoltata, per farlo vivere in terra straniera lontano dalle sue radici, dalla sua famiglia amata, da dove sono sepolti i suoi genitori e suo fratello minore" ha commentato la famiglia Peleg annunciando che continuerà "a combattere con ogni modo legale per riportalo in Israele. Facciamo appello alle autorità italiane per riesaminare l'affidamento".

I BIRAN: "SENTENZA CORRETTA"
Si tratta, invece, secondo Avi Chimi e Shmuel Moran, legali della famiglia Biram, di una sentenza "legalmente, moralmente e umanamente corretta. "Sebbene sia un sospiro di sollievo è la fine di un episodio sfortunato, e per lo più dannoso e inutile per il piccolo Eitan che potrà ora tornare alla sua famiglia in Italia, compresi i suoi nonni, i genitori del suo defunto padre, e a tutte le strutture da cui è stato tolto: mediche, psicologiche ed educative" hanno aggiunto gli avvocati. "Speriamo che ora, in considerazione delle loro azioni e delle conseguenze penali delle loro azioni", i Peleg "sapranno fermare le battaglie legali" il messaggio conclusivo.