di Luciano Vecchi*

Caro Direttore, nonostante la complessità di alcune procedure parlamentari l'esito del voto odierno del Senato sulla questione del seggio senatoriale dell'America Meridionale ha un primo aspetto di chiarezza.

Sovvertendo il pessimo orientamento che la Giunta per le elezioni aveva espresso solo pochi giorni fa, l'Aula del Senato ha (finalmente) riconosciuto che l'attribuzione del seggio all'USEI era esclusivamente frutto di una ampia azione truffaldina, concentrata nella circoscrizione consolare di Buenos Aires ed ha pertanto decretato la decadenza da senatore di Adriano Cario.

Si tratta ora di compiere il passaggio successivo, e cioè di stabilire a chi spetti – come legittima conseguenza del VERO risultato elettorale – il seggio ormai vacante.

Logica e giustizia vogliono che esso sia attribuito alla lista del Partito Democratico e al suo candidato più votato, e cioè a Fabio Porta.

A questo punto ci aspettiamo che, rapidamente, con "soli" tre anni e mezzo di ritardo, che la Giunta formuli al Senato tale proposta e che si decida positivamente.

Ovviamente ci saremmo aspettati che la cosa arrivasse fin da ora a conclusione. 

A guardar bene, però, un primo risultato importante è stato raggiunto: è stato sanzionato un comportamento truffaldino. Per chi conosce i precedenti è chiaro che si tratta, quasi, di una cosa non scontata.

Questo primo esito è stato possibile non soltanto perché i fatti parlavano chiaro. Probabilmente non sarebbe bastato.

A mio avviso è stato anche – e forse soprattutto – grazie alla mobilitazione della "gente onesta", in particolare in America meridionale, che si è contribuito a cambiare l'orientamento di alcune forze politiche (anche se non sono mancati i "franchi tiratori") tra il voto della Giunta e quello dell'Aula. In questo, Lei e "Gente d'Italia" avete giocato un ruolo di primo piano, di cui non soltanto noi, ma tutte le persone aventi a cuore le istituzioni, vi devono sinceramente ringraziare.

Ora teniamo alta la guardia e continuiamo l'impegno per il pieno ripristino di una legalità che era stata violata da brogli evidenti e massivi.

Mi permetto di pensare che oltre ai decisivi aspetti formali vi sia in molti la speranza di un rientro di Fabio Porta in Parlamento perché, in questi anni, tutti hanno sentito molto la mancanza, nelle Aule parlamentari, di una voce autorevole, competente e onesta che sappia rappresentare al meglio i valori, le esigenze e le potenzialità dei milioni di concittadini che vivono in America meridionale.

Fabio non ha mai cessato di lavorare a favore delle comunità italiane nel subcontinente ma è certo che da senatore lo potrà fare con maggiore forza.

Sarebbe un bellissimo "regalo di Natale" ...

Cordiali saluti.

Luciano Vecchi

Responsabile per gli Italiani nel Mondo del Partito Democratico