di Matteo Forciniti
 
È un affare che non conosce crisi quello degli intermediari che continuano a vendere le date per gli appuntamenti all’Ambasciata di Montevideo. In Uruguay come altrove si continua a lucrare sui diritti degli italiani all’estero alla luce del sole, come se niente fosse anche con il nuovo portale Prenotami trionfalmente presentato dalla Farnesina: da tempo, pagare per ottenere un appuntamento è una pratica assai diffusa, un servizio normale come qualsiasi altro.
È dal 2017 che su Gente d’Italia vengono continuamente denunciate queste pratiche illegali ma il tempo passa e tutto resta invariato, anzi gli affari per gli intermediari sembrano addirittura crescere nel perverso gioco dell’offerta e della domanda generati dallo stato in cui versano i servizi consolari. Nel vuoto e nella disperazione della gente che si scervella di fronte al sistema on line ecco chi si inseriscono queste imprese con la soluzione magica a portata di mano.
E in tutto questo cosa fanno le autorità diplomatiche per contrastare questo fenomeno che viola palesemente i diritti dei cittadini? In Uruguay per esempio da tempo c’è un generico avviso dove si afferma che non viene accettata l’intermediazione di terzi nella presentazione delle pratiche. Recentemente, sul proprio sito l’Ambasciata ha pubblicato una comunicazione per El País, il quotidiano più importante dell’Uruguay, dopo una pubblicazione nella quale un’impresa pubblicizzava la vendita degli appuntamenti tra i servizi offerti. Tutto ciò basta? Si potrebbe fare qualcos’altro per verificare la validità degli appuntamenti che vengono assegnati dal sistema?
Sull’argomento sembra essere calato il silenzio, la rassegnazione. Nessuno ormai lo denuncia più. Abbiamo contattato sui social 4 diverse imprese, vi sveliamo i prezzi del mercato delle cittadinanze italiane in Uruguay.
Quiero ser Italiano, 300 dollari e tanta pubblicità -Il mercato degli appuntamenti all’Ambasciata di Montevideo inizia con Quiero ser Italiano, l’impresa di Florencia Cash che si è fatta la bella pubblicità su El País (e altri media) parlando di “uberizzazzione” della cittadinanza, un obiettivo questo che dice di poter raggiungere in poco tempo. Per ottenere il fatidico turno bisogna sborsare 300 dollari.
“Lo facciamo dall’Italia” -spiegano nel messaggio su WhatsApp- “per facilitare la navigazione nella pagina e ottenere la data. Per fare questo assumiamo una persona apposta per il tuo caso e con i soldi che paghi in anticipo paghiamo lo stipendio alla persona incaricata. Servizio garantito al 100%”. Più economico è invece il turno del passaporto che costa 100 dollari per le prime due settimane di marzo. Assicurano che il servizio è legale perché “tutti devono contrattare gli intermediari a causa del malfunzionamento del sistema on line”.
Gestoría Manu, la cittadinanza italiana sfiora i 500 dollari -Il turno più caro per la cittadinanza italiana in Uruguay oggi è quello che offre Gestoría Manu per la bellezza di 490 dollari. A gestire il tutto c’è la Manud srl, un’azienda fondata nel 2006 con sede a Paysandú e di cui Gente d’Italia si era già occupata diverse volte. Il responsabile si chiama Alfredo Dolce, politico locale del Partido Nacional - lo stesso partito di un componente il Comites di Montevideo e tutt'ora candidato alle prossime elezioni - e in passato uno dei consiglieri supplenti dei “blancos” all’interno della Junta Departamental de Paysandú. Il metodo di lavoro viene così raccontato: “Noi entriamo con il nome utente e la password che abbiamo creato e cominciamo a cercare la data. Una volta ottenuta vengono addebitati 490 dollari per la gestione. Il nostro servizio finisce al momento in cui si ottiene l’appuntamento, ti forniamo l’indirizzo e-mail che abbiamo creato e la relativa password, nonché il nome utente e la password del sistema Prenotami”. Il servizio del passaporto può arrivare a costare 230 dollari e funziona un po’ diversamente: “Per i passaporti, nello stesso formulario possono essere incluse fino a un massimo di tre persone. Per ogni persona il costo è di 170 dollari. Se c’è un urgenza si aggiungono 60 dollari in più, mentre ogni persona che si aggiunge al tramite ha un costo di 40 dollari”. Ma è legale questo servizio? “Sì. Lo facciamo da quando è stato implementato il sistema on line. Non c’è nessuna legge che lo proibisce. È come pagare qualcuno per portarti i documenti della tua azienda o per fissare un appuntamento dal dottore”. L’unica cosa importante in questo caso è mantenere il silenzio: “Se gli dici che l’appuntamento lo ha preso un intermediario l’Ambasciata lo annulla perché si riserva il diritto di annullare quello che vuole”.
Il mercato degli appuntamenti su Facebook - L’offerta delle date è molto forte su Facebook, la pagina Ciudadanías Gestoría è una delle tante. La persona che contattiamo dice di essere una specie di collaboratrice che si occupa solo delle vendite mentre ci sono altre persone che si dedicano invece ai turni: “Io ho ottenuto l’appuntamento per la cittadinanza con questa impresa e ho già quello per il passaporto a gennaio del 2022. Sono persone che si dedicano a questo e hanno una connessione ad internet veloce, lo sanno fare molto bene, sanno come farlo. Anche con il nuovo portale non hanno mai avuto problemi, nessuna pratica è stata mai respinta”. Per quanto riguarda il passaporto, “il costo del servizio è di 85 dollari. Attualmente le date che stanno dando sono per gennaio-febbraio. In media i tentativi richiedono 30 giorni di tempo”.
Al lungo elenco, sempre su Facebook, si aggiunge anche la pagina Ciudadanía italiana para uruguayos y argentinos che però attualmente offre solo i passaporti alla modica cifra di 200 dollari: “Ti posso ottenere una data per febbraio, stanno dando gli appuntamenti in questo periodo. Sono 200 dollari”. Alla domanda se il servizio sia legale rispondono con un lapidario “non lo so, tu mi hai chiesto se prendiamo gli appuntamenti e io ti ho risposto”.
E cosa si fa per far cessare questo mercato illegale???? Una nota sul sito dell'Ambasciata....Davvero poco, molto poco, vi pare????????