Giovedí si riunirá la Giunta del Senato. E continuerá la battaglia tra i suoi membri.  A chi attribuire il seggio vacante nell’Aula Alta coperto fino a pochi giorni fa da Adriano Cario? Sará ancora una battaglia di numeri, che nasconde le promesse di voti…. Perché tutto ruota intorno all’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

Eh già, altro che ripristino della legalitá, condanna di brogli,  la ragione che ha indotto a votare a maggioranza i componenti la Giunta la prima volta a favore della permanenza di Cario in Senato - la stessa che ha spinto anche la gran parte dei 126 senatori a votare in Aula l'altro ieri contro l'esonero - é soltanto accaparrarsi i voti promessi dai "compari di merenda"  dell'ormai ex senatore del gruppo Misto. Questo nonostante  le dichiarazioni di voto di tutti i partiti contro i brogli nel voto all’estero miseramente naufragate nel segreto della votazione.

Lega, Forza Italia e parte dei 5 stelle sono stati complici dell'illegalitá  votando due volte No alla mozione del Pd.

Perché questo palese - ma segreto nei fatti - appoggio a chi ha messo in atto brogli? Perché l'accorato scontro con la Casellati  del presidente della Giunta,  Gasparri ( che fra parentesi ha un fratello alto ufficiale dei carabinieri.... ) che voleva a tutti i costi "salvare" Cario e quindi chi ha commesso anche indirettamente un reato?  La risposta é una sola: voti….

Voti per la prossima elezione al Quirinale. Voti per il proprio candidato, voti per Silvio Berlusconi. Sí perché tutta la legislatura sta ruotando da tempo intorno a questo evento. E il nome che sta circolando sempre piú frequentemente nel centrodestra e non solo ( anche Conte avrebbe avuto piú di un abboccamento con emissari di Fi e Lega) é proprio quello del Cavaliere di Arcore.

Silvio Berlusconi? Sí, lui sembra crederci davvero, e vuole coltivare fino in fondo l’illusione di poter concludere la sua lunga, controversa e divisiva stagione politica insediandosi al Quirinale come successore di Sergio Mattarella. Il suo ritorno in doppiopetto sulla scena politica, il tentativo di ritagliarsi ancora un ruolo da mattatore alla riunione del Ppe a Bruxelles e la presenza al vertice del centrodestra, dove ha ottenuto un prima via libera da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, confermano che sì, il Cavaliere vuole provarci sul serio.

Per questo blandisce i suoi alleati sovranisti, evitando di infierire dopo gli evidenti fallimenti dell’ultima tornata elettorale, bacchettando o ignorando le proteste e le insofferenze dei suoi ministri anti-sovranisti. E di fronte ai posizionamenti anti-europei di Lega e Fratelli d’Italia garantisce per loro (ammettendo implicitamente che qualche problema lo pongono) davanti ai leader dei Popolari europei. E si spinge fino a dire che sì, Mario Draghi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica, ma forse è meglio che resti dov’è, per il bene del Paese. Ma soprattutto perché sarebbe l’avversario più ingombrante per la corsa al Quirinale.

Tesi rafforzata nei giorni scorsi dai capi delle sue televisioni che hanno messo in pratica l’ultimo - in ordine di tempo - dei suoi diktat: basta trasmissioni con No Vax e contestatori del Green Pass. Lungo "riposo" per Fuori dal Coro e Diritto e Rovescio, programmi rispettivamente di Mario Giordano e Paolo Del Debbio, che sarebbero dovuti tornare in onda su Rete 4 l’11 e il 13 gennaio 2022. Silvio Berlusconi ha deciso di sospendere i programmi per un periodo di tempo prolungato. Il Cavaliere è convinto che i no vax siano un pericolo per la salute e per la ripresa.?  No, nella sua campagna di scalata al Quirinale ma soprattutto nei suoi programmi non ci deve essere chi dà voce ai nemici dei vaccini....

Ma tutti sanno che l’ascesa al Colle più alto è destinata a restare solo un sogno per Berlusconi.  Lo sanno i suoi alleati e anche i suoi fedelissimi, ma nessuno glielo dice apertamente, soprattutto per convenienza. E il problema non sono solo i numeri in Parlamento, che comunque difettano. Non basta certo l’ultima assoluzione da parte del tribunale di Siena per uno dei tronconi del Ruby ter per ripulire l’immagine del Cavaliere.

Intanto perché resta in piedi il filone principale del processo e poi perché l’ex premier ha comunque già subito una condanna definitiva per frode fiscale nel procedimento sui diritti Mediaset, anche se dopo la decadenza da senatore e dopo aver espiato la pena in affidamento ai sevizi sociali, il tribunale gli ha concesso la riabilitazione. Senza contare l’inchiesta sulle stragi del ’93 per cui è ancora indagato. Ma oltre il mero quadro giudiziario c’è molto altro.

Se Berlusconi dovesse diventare presidente della Repubblica si ritroverebbe anche a ricoprire il ruolo di capo del Csm, a governare quella stessa magistratura contro cui si è scagliato per un ventennio, accusandola di usare la giustizia a fini politici e dalla quale ha cercato di sfuggire con tutte le armi che ha avuto a disposizione, comprese le cosiddette leggi ad personam. Che hanno operato anche a difesa del suo impero economico, accrescendo di giorno in giorno l’evidenza di un gigantesco conflitto di interessi. "Berlusconi presidente? Cadrebbe il governo" ha detto Enrico Letta mettendo una pietra tombale sulle voci che si rincorrono.

Berlusconi, ricordiamolo,  ha rivoluzionato nel bene e nel male la scena politica italiana e questo nessuno lo nega, ma lo ha fatto sempre da uomo di parte.

E peraltro anche la sua stella politica da tempo ormai si è appannata, ha perso consensi nel Paese e appare sempre più come una immagine che si dissolve in lontananza, una figura del passato. Senza contare gli scandali, anche quelli penalmente non rilevanti: i giornali di tutto il mondo hanno raccontato le cene eleganti di Arcore, le escort di Giampi Tarantini, il caso Noemi Letizia, "la nipote di Mubarak" come l'apostrofó a suo tempo l'avvocato del Cavaliere, Maurizio Paniz che ha difeso pochi giorni fa in  Giunta e in Aula, senza successo, l'ormai ex senatore Adriano Cario.

Un profilo lontano anni luce da quello che serve per ambire a ricoprire la carica più alta dello Stato ed esercitare il ruolo di garante della Costituzione. Perché un conto è il riconoscimento del ruolo politico, altro sono le massime istituzioni della Repubblica.

Quindi a  nostro avviso - e non solo - a cosa servono le battaglie messe in atto da Gasparri e compagni di partito per reclutare voti da Maie e Usei?. Battaglie inutili e dannose unite anche alla triste immagine pubblica che i 126 senatori hanno dato al Paese……

Per concludere: la Giunta dovrá assegnare giovedí prossimo lo scranno vacante. E dovrá rispettare le indicazioni dell'Aula assegnandolo a chi ha combattuto con onestà e determinazione i brogli - accertati dalla magistratura - per il ripristino della legalità nel voto all’estero: a Fabio Porta.  Perchè é inutile girarci intorno,  è lui il titolare legittimo dopo la decadenza di Cario e il relativo annullamento dei suoi voti (peraltro ottenuti tramite un broglio confermato dalla stessa Giunta nonchè dalla Magistratura italiana). Capito??????