Costretto fuori da quella che «di fatto è una succursale dell'ambasciata d'Italia in Uruguay» mentre era in corso lo spoglio delle schede elettorali per il rinnovo del Comites. È quello che è successo, come denuncia a tutta pagina – anzi: con una prima pagina, quella di oggi, 7 dicembre 2021, lasciata bianca – la redazione di Gente d'Italia, il quotidiano diretto da Mimmo Porpiglia che racconta le "cronache degli italiani dal mondo".

Montevideo, Uruguay. Il giornalista Matteo Forciniti si presenta alla porta della struttura di Avenida Brasil, sportello informativo dell'ambasciata italiana, per poter assistere allo spoglio. «All'ingresso, una guardia, dopo aver chiesto lumi all'interno della struttura diplomatico-consolare gli ha risposto "lei qui non può accedere, questi sono gli ordini"», riporta il quotidiano, che parla di «qualcosa di gravissimo, che lede non solo i diritti di un giornale di raccontare la quotidianità dei fatti, ma ai Lettori di venirne a conoscenza. Un accadimento di una gravità inaudita, anche perché lo spoglio è pubblico, aperto a tutti. Ma non alla stampa, non a La Gente d'Italia, colpevole di raccontare la cronaca che, purtroppo, spesso e volentieri, non è foriera di buone notizie».

Il direttore pubblica, per protesta, la prima pagina bianca, la redazione si schiera al fianco del collega, snocciola i motivi per i quali «siamo noi de La Gente d'Italia i cattivi», rivendica che si tratta di «un vero attacco alla libertà di stampa, come se fossimo in un regime dittatoriale e non democratico» e assicura: «Non ci fermerete!»

A Matteo Forciniti, al direttore Porpiglia e alla redazione esprime solidarietà la Federazione nazionale della Stampa italiana. «Quello che è accaduto a Montevideo – si legge in una nota – è gravissimo e inaccettabile. Tenere un giornalista fuori dalla porta di un palazzo delle istituzioni, per di più in un momento fondamentale per la democrazia come lo spoglio delle schede elettorali, rappresenta una grave ferita alla libertà di stampa, al diritto di cronaca e, soprattutto, al diritto dei cittadini ad essere informati».

A chi pensa «che impedendo a un cronista di adempiere il proprio diritto-dovere di informare l'opinione pubblica si possano nascondere verità "scomode"», la Fnsi ricorda che «ovunque nel mondo, in qualunque Paese che ambisca a definirsi democratico, il giornalismo libero e plurale è pilastro dell'ordinamento dello Stato».

La Fnsi, conclude il sindacato dei giornalisti italiani «è al fianco del collega Forciniti, del direttore Mimmo Porpiglia e di tutta la redazione di Gente d'Italia che, ne siamo certi, continuerà con il consueto impegno e la determinazione di sempre a raccontare cosa accade dentro e fuori i palazzi del potere, onorando così il compito del giornalismo che è quello di scovare la verità e portarla a conoscenza dei lettori».