Gente d'Italia

Ma non ci fermerete!

 

 

dalla REDAZIONE

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” recita l’articolo 21 della Costituzione italiana che, come quasi tutti sanno, si fonda sulla democrazia e non sul totalitarismo o peggio ancora sulla dittatura. Ma ieri in Uruguay, a Montevideo, è accaduto qualcosa di gravissimo, che lede non solo i diritti di un giornale di raccontare la quotidianità dei fatti, ma ai Lettori di venirne a conoscenza. Cosa è successo? Il nostro giornalista Matteo Forciniti non è stato fatto entrare all’interno della struttura di Avenida Brasil, sportello informativo e di fatto succursale dell'ambasciata d'Italia in Uruguay per poter assistere allo spoglio delle schede elettorali per il rinnovo del Comites.
All’ingresso, una guardia - dopo aver chiesto lumi all'interno della struttura diplomatico-consolare gli ha risposto “lei qui non può accedere, questi sono gli ordini”.
Un accadimento di una gravità inaudita, anche perché lo spoglio è pubblico, aperto a tutti. Ma non alla stampa, non a ‘La Gente d’Italia’, colpevole di raccontare la cronaca che, purtroppo, spesso e volentieri, non è foriera di buone notizie.
Non è di certo colpa nostra se queste elezioni sono state un totale fallimento rappresentativo, se si pensa che su una popolazione di oltre 130mila cittadini italiani hanno espresso preferenze appena 3.600 persone, addirittura 1.000 in meno di quelli previsti dalle intenzioni di voto e che si erano prenotati.( A proposito: che fine hanno fatto le mille schede???????)
Non è colpa nostra se ci arrivano messaggi da parte di connazionali all'interno del Paese che ci dicono che di queste elezioni in pratica non ne sapevano nulla non essendoci stata una comunicazione adeguata... Delle due l’una: o non si è voluto comunicare nulla (chissà perché) o non si è stati all’altezza del compito di diffondere il tutto). Più che dedicarsi a cene di gala o altre cose amene, forse chi rappresenta il BelPaese in Uruguay avrebbe potuto sporcarsi le scarpe e andare o mandare in giro per l'Uruguay diplomatici e funzionari  per le associazioni per spiegare bene i meccanismi elettorali e le vere funzioni del Comites.
Non è colpa nostra se è scoppiato un caso in merito a veri e propri call center - illegali per il nostro Paese - che in cambio di 500 dollari ti fissano un appuntamento per la pratica relativa alla concessione del passaporto (cosa che dovrebbe avvenire gratuitamente, ma forse alla fine si viene presi per sfinimento). Non è colpa nostra se l’ambasciata è finita sui tg e sui giornali di tutto il mondo per l’omicidio di Luca Ventre, un italiano come noi che vi cercava rifugio trovando la morte. Assassinato.
Insomma, in questa ambasciata sta succedendo di tutto e di più e forse neanche chi la ‘abita’ se ne sta rendendo conto. Come tutto sommato di quello che sta accadendo nel mondo, come per esempio una certa pandemia che da due anni è alle calcagna. Ma no, la priorità è quella di costruire una nuova area consolare da due milioni di dollari. Insomma, siamo noi de ‘La Gente d’Italia’ i cattivi. Ci permettiamo di raccontare i fatti, avendo il diritto di critica, e non di raccontare, come vorrebbe qualcuno, di come sia tutto rose e fiori. Insomma, per certa gente bisognerebbe prendere in giro i Lettori. Perché qui a Montevideo di rose e fiori non se ne vedono granché. Ma quello di ieri è un vero attacco alla libertà di stampa. Eppure, tutto sommato, l’ambasciatore Iannuzzi non dovrebbe temerci più di tanto se è vero (come è vero) che non ha mai preso una posizione contro ‘l’innominabile’ che insieme a 4 consiglieri della sua lista denunziarono  che questo giornale non esisteva, con l’obiettivo di metterci in cattiva luce con il Dipartimento per l’Editoria (venendo poi loro vergognosamente smentiti).
E cogliamo l’occasione per ricordare che “l’innominabile” deve ancora dare a questo giornale il costo della sua campagna pubblicitaria regolarmente andata in stampa con questo quotidiano (alla faccia del giornale che non esiste). Ma torniamo al grave episodio avvenuto ieri. Chi ha deciso per il cartellino rosso per Forciniti non ha capito probabilmente il grave gesto che ha compiuto, non si può pensare di risolvere così le cose. Come se fossimo in un regime dittatoriale e non democratico. Ci aspettiamo da Iannuzzi una spiegazione in merito. Anche per quanto riguarda le attivitá diplomatico-consolari che non vengono piú anticipate - come di norma - a questo giornale con la conseguente e forse voluta precostituzione che questo giornale non é attento e non  informa la collettivitá sulle manifestazioni dell'ambasciata......
La prima pagina di oggi in bianco? Beh, trattasi di un regalo dedicato a chi vorrebbe che la prima pagina di questo giornale fosse sempre così: bianca. Ma a noi, sinceramente, non piace. Siamo peró magnanimi e oggi ve la concediamo.
Ma é bene che lor signori sappiano che non riuscirete a metterci il bavaglio.
Non ci fermerete!!!!! Mai!!!!
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