DI FILIPPO ROSSI

L'applauso, ancora una volta. Lunghissimo, scrosciante: cinque minuti ininterrotti. Ma per questa Prima ritrovata che, ripetono tutti, ha il sapore della 'rinascita', il pubblico della Scala, e in fondo, l'intera città, ha riservato molto più di un tributo a Sergio Mattarella: tutti in piedi, tutti rivolti verso il palco reale. E quell'ovazione un po' speciale, replicata in modo plastico dalla bacchetta del direttore d'orchestra Riccardo Chailly alzata in segno di rispetto e di saluto in suo onore, è risuonata più volte da platea e palchi. Insieme a un grido: 'Bis, bis'".

Fin qui la cronaca, una delle tante apparse sui giornali. Ma dietro la cronaca di ieri, dietro il colore e il gossip di una serata alla Scala, c'è qualcosa di più, ci sono i sentimenti profondi di un'Italia che si sente persa senza punti di riferimento, senza una politica capace di essere avanguardia, di indicare la strada...

Gli applausi a Mattarella? Nella realtà di un paese abbandonato a sé stesso sono un urlo di disperazione, una richiesta di aiuto a una politica che non sa "avere cura" del paese che dovrebbe guidare. Carlo Galli su Repubblica parla appunto di una "politica smarrita": incapace, a destra come a sinistra, di usare la bussola nei nuovi territori della modernità; incapace di dare e darsi delle priorità.

L'analisi di Galli è tutta da sottoscrivere: "Quello che manca oggi è l'individuazione non propagandistica di obiettivi per governare una fase di transizione dagli sbocchi imprevedibili — come se la politica si esaurisse, a sinistra, in episodiche prese di posizione sui diritti individuali e, a destra, nella rendita elettorale derivante dal disagio sociale: è da questa mancanza che nasce un'offerta politica provvisoria, fluttuante, emotiva, superficiale, che disorienta più che orientare, e che resta non credibile e non creduta. Non si parla di piani di riforma della scuola, della pubblica amministrazione, non si confrontano progetti di sviluppo, modelli di difesa e di politica internazionale — il dibattito politico si riduce alla rissa sui vaccini e sui Green Pass. Quello che manca è insomma una politica che prenda sul serio se stessa, e il proprio dovere di determinare democraticamente il destino e l'assetto di un Paese".

A ben vedere, la richiesta di bis e gli applausi a Mattarella sono proprio questo: la richiesta disperata di una politica autorevole, di una politica capace di decisioni realmente strategiche. Mattarella è diventato gradualmente ma inesorabilmente simbolo della politica che non c'è ma che dovrebbe esserci. E gli italiani si aggrappano a lui per il vuoto che vedono attorno a lui. E che vedono dopo di lui per colpa di partiti sempre meno politici.