Finalmente libero, anche se ancora sotto processo. Patrik Zaki, appena arrivato a casa della famiglia a Mansura, ha festeggiato, la sua scarcerazione dopo 22 mesi di detenzione, ricordando Bologna, città nella quale studiava prima di essere arrestato, e l'Italia, Paese che ne ha seguito la vicenda giudiziaria. "Ora sto bene. Voglio dire grazie agli italiani, a Bologna, all'Università, ai miei colleghi, a chiunque mi abbia sostenuto" ha detto il giovane studente egiziano dopo aver abbracciato la mamma e la sorella. "Vedrò cosa succede. Voglio essere in Italia il prima possibile, appena potrò andrò direttamente a Bologna, la mia città, la mia gente, la mia università" ha aggiunto ancora facendo il segno della vittoria. Zaki, per ora, è in libertà provvisoria, perché i giudici non lo hanno assolto dalle accuse. Il giovane è finito in carcere, nel febbraio del 2020, per un articolo in cui denunciava le discriminazioni patite dalla minoranza cristiana in Egitto.