DALLA REDAZIONE
Ci risiamo. Come già successo circa un anno fa, l'ambasciatore Iannuzzi sembra fare orecchie da mercante... non ascoltandoci e facendo (quasi) finta che 'La Gente d'Italia' adesso non esiste ( anche se fino a pochi giorni fa ci scriveva pregando di pubblicizzare notizie e comunicati...) Allora, come forse ricorderete, non ci difese dalle accuse di chi affermava (mentendo sapendo di mentire) che questo giornale non esisteva, lui che non appena inviato a Montevideo era stato da noi accolto in redazione, con tanto di fotografie  adesso è sparito nuovamente, ma noi pretendiamo da lui una risposta: vogliamo la veritá....
L'aver impedito al collega Matteo Forciniti l'ingresso all'interno della succursale dell'ambasciata d'Italia in avenida Brasil a Montevideo durante lo spoglio per i Comites è un fatto grave perché così si compromette il ruolo che ha la stampa: informare la gente, avendo il diritto di cronaca e di critica. Due cose che non si inventa questo giornale, ma sancite dalla Costituzione che, a detta di tutti, è la migliore al mondo. É da un po' di tempo peró che dall'ambasciata di Montevideo si hanno degli atteggiamenti da 'marchese del Grillo': noi siamo noi e voi non siete un... Beh, sì, avete capito. Un atteggiamento che non riusciamo a comprendere. Il ruolo che ha un giornale non è quello di pubblicare semplici veline come qualcuno vorrebbe per dire 'come siamo bravi'. Andrebbe bene nei Paesi dove vige la dittatura, dove si nascondono le cose che non vanno bene. Bisognerebbe invece anche ammettere gli sbagli fatti e magari imparare per il futuro. È un dato di fatto che le elezioni dei Comites sono state un vero fallimento, che non si hanno notizie degli oramai famosi 1.000 plichi scomparsi,  che all'interno della stessa ambasciata è stata tolta la vita a una persona che invece vi cercava riparo. E che non si é nemmeno risposto all'interrogativo di un partito politico, il Pd,  che ha chiesto chiarimenti sulla storia dei  call center irregolari atti a procacciare passaporti per 500 dollari...
Noi facciamo il nostro lavoro, siamo professionisti dell'informazione. E i lettori vorrebbero anche, giustamente, avere delle risposte dagli attori principali di questi accadimenti. Invece, dall'ambasciata non arrivano risposte. Solo silenzi arroganti. Dalle stanze di Iannuzzi, mutismo. Come se qui, in Uruguay, fossero tutte rose e fiori. Ma tutti sappiamo che, purtroppo, non è così. A meno che qualcuno non abbia il polso della situazione vivendo in un'altra realtà, avendo perduto il contatto con il territorio e con le necessità dei connazionali. Certo, sono lontani i tempi quando c'erano persone delle istituzioni che sovente andavano in giro per 'annusare' i bisogni della gente, mentre ora si perde tempo, a nostro giudizio, con amenità varie, come cene di gala per esempio. Lontani i tempi delle proficue collaborazioni che ha visto questo giornale organizzare insieme con gli ambasciatori inviati in Uruguay scuole di giornalismo multimediale, ricerche e pubblicazioni sull'italianitá nel Paese, serate musicali e teatrali, conferenze sulla lingua e letteratura italiana, concorsi per giovani studenti...
Il fallimento delle elezioni del Comites ne è la dimostrazione: c'è gente che non sapeva neanche della possibilità di votare e la stragrande maggioranza delle persone che ne era a conoscenza ha preferito soprassedere. L'ambasciata sembra oramai arroccata su sé stessa, impenetrabile. Ci dispiace davvero tanto che, per esempio, dobbiamo leggere sul loro sito delle iniziative che mette in essere: un tempo le cose andavano diversamente ed eravamo aggiornati su tutti gli avvenimenti. A farne le spese, ovviamente, i lettori. Certo, possiamo capire che manca un po' di esperienza perché magari viene inviato qui a Montevideo chi nella vita precedente si occupava di altro. E trovarsi da un giorno all'altro a svolgere le funzioni di ambasciatore..... qualche anno prima di andare in pensione.....
Ma qui le cose devono andare diversamente e speriamo che si torni a una sorta di collaborazione per il bene dei lettori. Non siamo un giornale di veline, certo, ma non essere considerati per una sorta di stupida rivalsa è un male che alla fine paga la collettività.
A questo punto peró una domanda sorge spontanea.  Ma davvero qualcuno vuole e trama in silenzio perché questo giornale chiuda? Come si é tentato di fare lo scorso anno????? Perché soprattutto in questi giorni, e non solo, abbiamo lottato contro brogli e imbrogli mettendo in essere anche una petizione che ha coinvolto circa 6mila lettori? E questo ha dato molto fastidio ai piccoli potenti dell'emigrazione? A quelli che ormai campano illudendo e promettendo addirittura passaporti facili, green pass e tesserini sanitari  per tutti gli italiani nel mondo?????
Insomma si vuole dare un altro schiaffo alla democrazia così come lo hanno ricevuto la gran parte deii quotidiani per gli italiani all'estero costretti addirittura a chiudere?  E qual é l'obiettivo finale?   Affidare ad ambasciatori e consoli il 'verbo'?  Basta dirlo, basta sapere che la Costituzione, qui, non è garantita. Che le sentinelle non sono bene accette. Di certo non  lo ha prescritto il medico di far uscire questo giornale. Giocatela pure tra di voi.
E sull'argomento una precisazione:  forse non tutti sanno che l'editore e direttore di questo giornale non ha mai percepito un soldo per il suo lavoro quotidiano svolto ininterrottamente da 22 anni  in quanto pensionato dall'ordine dei giornalisti. E come ampiamente riportato nei bilanci certificati presentati ogni anno, quindi... puó anche chiudere questo giornale, la sua vita non cambia....In fondo in fondo chi glielo fa fare di continuare a lottare con questi risultati? Sí, ha avuto premi, tanti, riconoscimenti tanti, ultimo la nomina a Commendatore al merito della Repubblica direttamente dal presidente Mattarella.....
Non è facile, credeteci, confezionare tutti i giorni un quotidiano, soprattutto uno come il nostro, 16 pagine tutte scritte tutti i giorni. Un quotidiano che, non avendo padroni, può 'indagare' su quello che non va e su quello che va. C'è chi ci vuole bene e chi no. Non ci vuole bene per esempio chi, un anno fa, ha detto che questo era un giornale fantasma (dove però ha comprato pagine pubblicitarie senza mai saldare il conto), e che oggi ha anche il controllo del Comites ( con 1400 voti su 132mila iscritti Aire, cioé lo 0,00071%.... non sappiamo quindi con quali reali poteri di rappresentanza....) Questo noi continueremo a dirlo,  perché é la veritá.....
Come é vero anche il silenzio da parte della stragrande maggioranza degli eletti all'estero sui brogli che hanno causato la estromissione dal Senato di Adriano Cario. Ed ora sul cartellino rosso estratto a Forciniti, a differenza delle federazioni giornalistiche  che sono al nostro fianco perché sanno di cosa stiamo parlando. Lo ripetiamo: se l'obiettivo è farci chiudere, ci venga detto apertamente. Ce ne faremo una ragione. Ma una spiegazione ci deve essere data: perché fa così paura la stampa?
Nel frattempo continuiamo a chiedere  all'ambasciata  il nome di chi ha deciso di non far entrare Forciniti nella sua succursale per svolgere il proprio lavoro (non era lì per vendere caramelle o perdere tempo). Lo continueremo a chiedere fino a quando non avremo una risposta. Ci farebbe anche piacere intanto conoscere dal sottosegretario all'Informazione e all'Editoria Giuseppe Moles cosa pensa di tutta questa spiacevole storia. E, dato che ci siamo, sarebbe bello avere un parere anche da parte delle Farnesina. Che fa parte della Repubblica Italiana o di una Repubblica assolutista?
Intanto sia chiaro, e  lo ribadiamo: non ci fermeranno!!!!!!! Vogliamo la veritá!!!!!