Egregio Direttore,

il 7 dicembre scorso la seguente email:

"Egregio Direttore,

Le scrivo in relazione agli articoli di Gente d'Italia dello scorso 7 dicembre 2021 anche per fornire utili precisazioni ai lettori.

Preme innanzitutto sottolineare come il Seggio elettorale, nel corso dello scrutinio, è per norma gestito dai suoi componenti e non da questa Ambasciata i cui funzionari non erano presenti quando sarebbe stato negato al Dott. Forciniti l'accesso allo spoglio. Purtroppo, perché abbiamo sempre chiarito nei nostri numerosi passaggi al Seggio che le operazioni di scrutinio sono pubbliche.

Inoltre, a tali operazioni hanno partecipato, oltre ai membri del seggio, i rappresentanti di tutte e tre le Liste candidate. Il loro compito è di vigilare al fine di tutelare gli interessi della propria lista contro eventuali irregolarità delle operazioni.

Distinti saluti.

Il Presidente del Comitato Elettorale Circoscrizionale

Alessandra Crugnola

Capo della Cancelleria Consolare"

Le è stata inviata (aggiungendo me in copia) ma non è mai stata pubblicata integralmente su "La Gente d'Italia" che ne ha estratto il testo in articoli nei quali si richiama anche un inesistente obbligo per i funzionari dell'Ambasciata di "stazionare" durante lo scrutinio.

In ottemperanza alle pertinenti norme sul diritto di replica, Le chiedo di pubblicare integralmente ciò che precede.

Distinti saluti.

Giovanni Iannuzzi

Ambasciatore d'Italia

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Il Direttore risponde......

Egregio Ambasciatore, ci aspettavamo delle scuse per "coprire" metaforicamente i fatti accaduti in Avenida Brasil, (scusarsi in nome della sua struttura per i gravissimi fatti accaduti non é sinonimo di vergogna)...

Sí, scuse per averci messo alla porta. É vero che é diventata un'arte talmente sottovalutata, quella delle scuse, da essere ormai in estinzione. Eppure dovrebbe essere semplice: fai un errore, copri un errore dei tuoi dipendenti ti scusi a nome e per conto loro, finisce lì. Invece no. Le scuse diventano molto spesso un modo per discolparsi, addossare la responsabilità alle vittime, , spostare il fulcro del problema altrove.

Ma "Scusi" è una parolina semplice che, come dimostrano anche recenti studi neurologici, migliora le relazioni umane, fino a illuminare la parte del nostro cervello dove è collocata l'empatia. Lei invece ci scrive rimproverandoci di non aver pubblicato per intero la giustificazione davvero assurda della sua capo struttura.... Cioé noi non c'eravamo.... non c'interessa.... non sono problemi nostri....

Beh, per qualcuno la lingua italiana e l'articolo 21 della Costituzione sembrano essere veramente un optional.....

Comunque pubblichiamo la sua lettera. Come abbiamo fatto sempre.. E le confermo che conosciamo molto bene le norme sul diritto di replica....Le abbiamo studiate all'universitá 55 anni fa .. norme e leggi che abbiamo poi rivisto e "perfezionato" nel corso della preparazione all'esame da giornalista professionista (superato brillantemente nel 1968) comprese nei reati "di stampa e a mezzo stampa"....Abbiamo studiato anche la Costituzione italiana peró che a quanto pare viene ignorata dalla sua struttura proprio nell'articolo piú importante, il 21 che, le ricordo, recita:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Quindi atteniamoci ai fatti. A noi preme sapere se all'interno dell'Ambasciata, da Lei presieduta, tutti possono fare tutto, magari sbagliare e passarla liscia. La legge prevede che il responsabile di quello che accade in una struttura come quella da Lei guidata non possa che essere il padrone di casa: cioé lei, ambasciatore, non i componenti dello scrutinio che é citato nella risposta. In quel locale di Avenida Brasil c'é un ufficio dell'ambasciata e nell'occasione, per poche ore, lo scrutinio elettorale. Lei non vuole ammettere che il "fattaccio"é avvenuto all'interno di una struttura dell'ambasciata? E che la responsabilitá cade su colui - o colei - che sovrintendeva lo scrutinio?

Il fatto grave è che un rappresentante della stampa è stato tenuto fuori, messo alla porta mentre ad altri cittadini é stato - giustamente - concesso l'ingresso. Come prevede la legge - e lei lo ammette - "le operazioni di scrutinio sono pubbliche" .

Allora chi ha comunicato alla guardia il "Non deve entrare Forciniti giornalista di Gente d'Italia"? Chi ha dato l'ordine? Sostituendosi ai "FUNZIONARI NON PRESENTI"? Questo ancora non si sa. E non ci si puó lavare le mani facendo finta di nulla......O adducendo scuse pretestuose.... Ci hanno messo fuori dalla sua casa non al mercato del pesce, fuori dall'ambasciata di cui, anche se temporaneamente lei é al comando.
Noi la invitiamo ancora una volta a farci sapere quanto prima chi ha dato l'ordine.... Lei ha tutti i gradi per informarsi e quindi comunicarci chi si è arrogato il diritto (che non aveva, attenzione) di escludere il collega Forciniti dallo spoglio elettorale che, è bene sottolineare, è pubblico.

C'è forse qualcosa che non dobbiamo sapere? Perché non esce fuori il nome di chi ha detto alla guardia di non farci entrare nella "sua" casa? Perché forse lei non sa o non le hanno comunicato che la guardia ha chiesto ( a chi? Certamente a qualcuno che conosce non a sconosciuti che stazionavano in quel momento per gli scrutini...) Può entrare tale Forciniti di Gente d'Italia?????? Ora chi ha detto NO?????
Lí, in Avenida Brasil, nella sua casa dove volente o nolente il responsabile unico é lei.... Come nel mio piccolo indirettamente lo sono anch'io nel giornale per tutto quello che gli altri colleghi scrivono.... É la legge sulla responsabilitá ...

La mail della sua collaboratrice, il nuovo capo della cancelleria consolare, non risponde alla nostra richiesta. Ma cerca di giustificare la sua assenza.....o quella dei funzionari.... facendo capire insomma che in quel momento o forse durante tutto lo spoglio i responsabili dell'ufficio sarebbero diventati temporaneamente i rappresentanti delle liste....... A noi non interessa chi c'era o non c'era, vogliamo soltanto sapere chi ha deciso di sbatterci la porta in faccia.. E questo lo pretendiamo!

Certo succedono cose misteriose all'interno della Sua ambasciata. Cose anche dolorose, come la morte del povero Ventre. Ma forse sì, in questa location può succedere davvero di tutto. Ed anche L increscioso episodio accaduto al direttore dell agenzia di stampa Uypress Esteban Valenti dimostra che la stampa e i giornalisti forse danno fastidio a qualcuno. Comunque delle due l'una: o si controlla troppo (divieto di accesso a Forciniti da parte di chi non si sa) o si controlla troppo poco (l'assassinio di un nostro connazionale). Di certo i nomi dei responsabili non escono mai. Su quello possiamo essere sicuri. Ma fiduciosi, noi restiamo in attesa. Più che noi, i Lettori. E, perché no, anche i familiari del povero Ventre.

Distinti saluti
Domenico Porpiglia
Direttore