Gente d'Italia

Natalità, la pandemia ha lasciato il segno

Nei primi dieci mesi del 2020 le nascite sono diminuite del 2,5 per cento, in linea con il ritmo del periodo 2009- 2019 (-2,8 per cento in media annua). E' quanto emerge dal bollettino dell'Istat 'Natalità e fecondità della popolazione residente 2020'. Ma la discesa, prosegue la nota diramata dall'Istituto, accelera in misura marcata nei mesi di novembre (-8,3% rispetto allo stesso mese dell'anno prima) e, soprattutto, di dicembre (-10,7%), in corrispondenza dei concepimenti dei primi mesi dell'ondata epidemica. Nel Nord-ovest, la zona più colpita dalla pandemia durante la prima ondata, a dicembre il calo tocca il 15,4 per cento. Il clima di incertezza e le restrizioni relative al lockdown sembrano dunque aver influenzato la scelta di rinviare il concepimento. A gennaio 2021 poi si rileva la massima riduzione di nati a livello nazionale (13,6 per cento), con picco nel Sud (-15,3 per cento) che prosegue, più contenuta, anche a febbraio (-4,9 per cento); queste nascite sono, per la quasi totalità, riferibili ai concepimenti di aprile e maggio 2020.

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