La giornata di oggi è stata di certo importante dato che la Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha approvato la proposta di individuazione del senatore subentrante nella circoscrizione Estero, ripartizione America meridionale, indicando in Fabio Porta (del Pd) l'eletto designato a succedere ad Adriano Cario (Gruppo Misto), dichiarato decaduto dall'aula del Senato dopo che nel corso di una indagine penale sono emerse delle irregolarità nelle votazioni.

La proposta dei correlatori Giuseppe Cucca (Iv) e Grazia D'Angelo (M5S) è passata con 11 voti favorevoli e 9 astenuti. Dunque, manca solo l'ufficialità, ma a questo punto la legalità sembra avere avuto la meglio su una storia ricca di sotterfugi e povera di rispetto nei confronti degli italiani all'estero che non hanno visto rispettata la propria volontà elettiva.

Tra le notizie positive, almeno i 9 astenuti della Giunta che probabilmente si sono passati la mano sulla coscienza e quindi non hanno votato contro Porta. Che poi è stato il grande protagonista di questa vicenda, colui che è sceso in campo in prima persona per denunciare appunto i gravi brogli elettorali che nel 2018 lo penalizzarono nei confronti di Cario, allora facente parte dell'Usei. Alla fine, Porta è riuscito a 'vincere' una sfida non facile. E lasciatecelo dire, un ruolo importante in questa vicenda lo ha avuto la stampa e tutti quei media che non hanno abbassato mai l'attenzione verso un avvenimento così sconcertante, facendo il proprio lavoro di raccontare fatti e non nasconderli. Noi abbiamo fatto del nostro meglio, organizzando pure una petizione online che ha raccolto migliaia di firme provenienti da tutto il mondo e che chiedeva di ridare dignità alle comunità estere, rimaste sbalordite per il caso Cario.

L'obiettivo di tutti (o meglio quasi tutti) era quello di ristabilire ordine e legalità. Adesso chiediamo allo stesso Porta di continuare ad essere, come negli anni scorsi, da deputato, un costante rappresentante dell'Italia in Sud-America: da tempo, per esempio  qui in Uruguay non viene nessuno (a differenza di un lontano passato), c'è bisogno di una presenza costante per vedere quel poco che va e quel tanto che non va. Probabilmente da questa vicenda i grandi partiti si sono resi conti che i piccoli partiti che nascono in determinate zone altro non sono che piccoli potentati che contano praticamente niente e che pensano più che altro ai propri orticelli.

Certo, magari possono essere utili per far cadere o nascere un governo. Ma di intrallazzi politici, alla gente non gliene può fregare di meno. Vogliono vedere risultati concreti e possibilmente utili, non certo diciamo la costruzione di cattedrali nel deserto come la nuova area consolare di Montevideo, costata al momento due milioni di dollari laddove questo denaro poteva di certo essere utilizzato per dare una mano reale ai connazionali in difficoltà, come se non vivessimo in una pandemia.

Come è assurdo far pagare 150 pesos a persona per avere la possibilità di ascoltare le musiche del maestro Ennio Morricone al Teatro de Verano di Montevideo: così si vuol diffondere la cultura italiana in Uruguay? Caro Porta, confidiamo tanto nella sua presenza. Qui da noi, ma anche nel resto del Sud-America...