La pandemia da Covid-19 ha fatto schizzare il debito globale a 226mila miliardi dollari nel 2020. Adesso bisogna fare i conti con la sua sostenibilità. Il rischio di aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali è concreto. È questo il quadro delineato dal Fondo monetario internazionale che non nasconde le sue preoccupazioni di fronte all’indebitamento record in uno scenario caratterizzato dall’incertezza e in cui gli istituti centrali si trovano a combattere un’inflazione che corre. Il debito globale è salito di 28 punti percentuali lo scorso anno volando al 256 per cento del Pil, in quello che è stato il maggiore aumento annuale dalla Secondaguerra mondiale. Solo nelle economie avanzate il debito pubblico è passato dal 70 per cento del Pil nel 2007 al 124 per cento dello scorso anno, mentre quello privato è passato dal 164 per cento al 178 per cento del Pil.

Secondo i dati della Banca d’Italia, il debito pubblicc italiano è tornato a salire in ottobre attestandosi a 2.710,3 miliardi, un livello comunque inferiore al record di 2.734 miliardi di agosto L’aumento del debito globale nel 2020 è stato “giustificato dalla necessità di proteggere le vite umane, preservare posti di lavoro ed evitare un’ondata di bancarotte. Se i governi non avessero agito, le conseguenze sociali ed economiche sarebbero state devastanti”, afferma il Fmi. Nonostante questo, però, “il balzo amplifica le debolezze, soprattutto di fronte a una stretta delle condizioni finanziarie”: la sfida cruciale è quella di centrare un “giusto mix” di politiche di bilancio e monetariein un contesto di alto debito e alta inflazione.

Le banche centrali, osserva il Fmi, stanno giustamente spostando la loro attenzione sull’aumento dell’inflazione e delle aspettative di inflazione: “con l’aumento dei tassi di interesse la politica di bilancio” va rivista per adeguarsi alle nuove condizioni. “Una significativa stretta delle condizioni finanziarie aumenterebbe la pressione sui governi, le famiglie e le aziende più indebitate. Se il settore pubblico e quello privato si trovassero a procedere simultaneamente con il deleveraging, allora le prospettive di crescita ne risentirebbero”, osservano gli esperti di Washington. Ecco l’invito a trovare un equilibrio fra flessibilità delle politiche e l’impegno a piani credibili e sostenibili di risanamento di bilancio.