Come oramai chiaro, sarà Fabio Porta, candidato alle scorse elezioni con il Pd nella ripartizione estera Sud America, a prendere il posto a Palazzo Madama di Adriano Cario, senatore eletto all'estero con l'Usei e dichiarato decaduto il 2 dicembre scorso per brogli elettorali.

Così ha deciso la Giunta per le immunità del Senato (manca solo l’ufficialità da parte dell’Aula di Palazzo Madama). Ma da qualche giorno Francisco Fabian Nardelli, primo dei non eletti dell'Usei nelle votazioni falsate del 2018, rivendica per sé stesso il ruolo che fu dell’allora suo compagno dell’Unione sudamericana emigrati italiani Cairo (successivamente passato al Gruppo Misto), affermando che il posto spetta a lui.

Dice di aver “mantenuto un rispettoso silenzio” in questi anni. Lo sappiamo bene, e meno male che ce lo conferma: difatti è stato Porta a scendere in campo da solo per smascherare i gravi intrallazzi che hanno portato un esponente dell’Usei a essere eletto ingiustamente (se è vero come è vero che alla fine Cario è stato dichiarato decaduto).

Ed è merito di Porta se si è arrivati a una sentenza che fa giustizia a un’ingiustizia. Nardelli, in tutti questi anni, è stato, appunto, in silenzio, come lui stesso ha confermato. Mai una parola contro Cario (ricordiamolo sempre, nel 2018 era nella casa dell’Usei) o contro una votazione di certo non regolare. Insomma, la sua voce si è rifatta viva solo quando il suo ex compagno dell’Usei è stato detronizzato. Nelle sue dichiarazioni di queste ore, Nardelli si dice “davvero stupito, non avrei mai pensato che la politica potesse stravolgere la legge fino a questo punto… ma apprendo con molto stupore che la politica ha scelto di far prevalere i numeri in Aula contro il mandato degli elettori”.

Ma come, ora si stupisce? Non si è meravigliato qualche anno fa dell’intrallazzo messo in atto affinché vincesse, con il broglio, un uomo dell’Usei? Possiamo capire (ma non comprendere) il suo silenzio. E ora proprio l’Usei chiede che al posto di Cario venga nominato un nuovo rappresentante dell’Usei? Ma secondo lei cosa possono pensare gli italiani all’estero? Si vuole cambiare affinché nulla cambi? Lo stesso oramai ex senatore (abbiamo sempre detto che, secondo noi, si è trovato in un gioco più grande di lui) non è indagato per questa vicenda (c’è una denuncia della magistratura contro ignoti), l’unica certezza è che nel 2018 ci sono stati dei brogli accertati che hanno fatto ‘vincere’ l’Usei. Che, secondo noi, dovrebbe solo accettare il responso finale della Giunta.