di Mimmo Carratelli

Il Vesuvio sotto le maglie come aveva comandato Spalletti. Il Napoli risorge dalle ceneri di due sconfitte consecutive e sbanca San Siro battendo il Milan (1-0) con un gol fulmineo di Elmas, cannoniere di Europa League (quattro reti) e secondo gol in campionato. 

Il Napoli torna secondo, alla pari del Milan, quattro punti dietro l'Inter, due punti avanti all'Atalanta, cinque punti di vantaggio su Fiorentina, Juventus e Roma. La classifica sorride. 

È stata una battaglia. Il Napoli ha imbrigliato il Milan per tutta la partita. Zielinski ha giocato la migliore gara da quando è in azzurro. Classe e combattimento. Regista a tutto campo, cancellando Tonali dalla scena della partita, ma anche lottatore inesausto con molti palloni recuperati e sempre scintillante nelle azioni propositive. 

Il polipo svedese, Ibrahimovic (1,95 e quarant'anni), non ha fatto mai paura perché è stata perfetta la prestazione dei due centrali della difesa napoletana anche quando, nel finale, Pioli ha aggiunto una seconda torre (Giroud 1,92). 

Una vittoria di squadra. Il Napoli, sempre decimato dagli infortuni, ha sfoderato una gara da protagonista. Il Milan ha avuto tutta una partita per rimediare, ma ha impegnato una sola volta Ospina (42' colpo di testa di Ibrahimovic, l'unico lampo del polipo). 

Semmai è stato il Napoli che ha avuto due occasioni per raddoppiare, ma Petagna non è stato svelto nelle conclusioni. 

Anguissa ha dominato a centrocampo, superiore a Kessie. Meno mobile Demme, ma utile, comunque quando è entrato Lobotka al posto del tedesco (53') il centrocampo azzurro ha avuto più respiro e maggiore incisività nel costruire l'azione d'attacco. 

C'era Malcuit a destra che ha sprintato in continuazione. Di Lorenzo a sinistra non ha accusato la difficoltà della fascia a lui meno congeniale e non ha dato campo a Messias. Elmas s'è battuto sino alla fine costringendo Florenzi a ridurre le sue proiezioni offensive. Petagna è stato un guerriero, peccato per le due occasioni non sfruttate. 

Il Napoli ha acciuffato la vittoria dopo solo cinque minuti. Sul corner di Zielinski, grande volo e torsione del macedone per insaccare di testa. Il Milan è rimasto di ghiaccio. Per lungo tempo non è riuscito ad entrare in partita. 

Anguissa andava contro tutti i portatori di palla, Demme più arretrato e prudente. Sontuoso Zielinski, spesso da seconda punta contro Tonali che giocava davanti alla difesa. 

È stato un 4-4-1-1 con cui il Napoli ha imprigionato il Milan. È stato il grande sacrificio di tutta la squadra azzurra a impedire che il Milan entrasse efficacemente in partita. 

Malcuit ha continuato le sue percussioni per tutta la gara, una spina continua sul lato sinistro del Milan. Lozano partiva bene, ma poi si faceva murare, tuttavia il messicano ha dato un gran contributo sporcando spesso le linee di passaggio del Milan. 

Per tutto il primo tempo, i portieri non hanno fatto una sola parata. L'unico tiro in porta restava quello di Elmas, decisivo. 

Era magnifica la partita di Rrahmani e Juan Jesus, il brasiliano protagonista di una prestazione superiore. Il Milan veniva avanti, ma confusamente. Non mostrava una sola idea di gioco. Il centrocampo rossonero era costantemente contrato da quello azzurro. Non un solo spunto da Brahim Diaz. Fuori partita Krunic. E, come s'è detto, è mancato completamente Ibrahimovic. 

A inizio ripresa, Petagna è stato poco agile nello sfruttare un lancio di Malcuit che lo portava davanti a Maignan. Il centravanti azzurro perdeva il tempo della battuta e Tomori salvava in corner. 

L'ingresso di Lobotka per Demme (53') ridava qualità e brio al centrocampo azzurro. Demme è uno dal gioco corto, prudente. Lobotka sa aprire il gioco con sventagliate precise. 

Il Milan cercava soluzioni per prevalere. Giroud per Brahim Diaz e Saelemaekers per Krunic (63'), ma non migliorava la produzione offensiva rossonera. Il Napoli sapeva raccogliersi in difesa col sostegno degli attaccanti che rientravano. 

Anche Spalletti operava i suoi cambi: Politano per Lozano e Ounas per Zielinski (77') dopo che Petagna aveva concluso alta una buona opportunità. 

C'erano Bennacer per Tonali e Castillejo per Messias (78'). Il Napoli rispondeva con Mertens per Petagna. Sotto la pressione del Milan, il Napoli era costretto ad arretrare e a chiudersi nell'ultimo quarto d'ora, recupero compreso. L'assedio del Milan peccava di lucidità e il Napoli aveva sempre modo di spazzare l'area. 

Il contributo di Mertens e Ounas era minimo, ma il resto della squadra azzurra era un manipolo di guerrieri. Entravano Ghoulam per Elmas e Kalulu per Florenzi (85'). La pressione del Milan era monotona e inconcludente. 

Il Var cancellava il gol di Kessie (90') per offside di Giroud. Era tutto quello che riusciva a produrre il Milan. Il Napoli finiva alla grande, in difesa ma alla grande. 

LE 7 SORELLE
Il Milan conduce in testa la classifica delle squadre di vertice. Ecco il quadro degli scontri diretti fra le sette sorelle. 


Milan 11 punti (3-2 all'Atalanta, 2-1 alla Roma, 2-0 alla Lazio, 1-1 con la Juve, 1-1 con l'Inter, 0-1 col Napoli).
Napoli 10 punti (2-1 alla Juve, 4-0 alla Lazio, 0-0 con la Roma, 2-3 con l'Inter, 2-3 con l'Atalanta, 1-0 col Milan). 
Inter 9 punti (3-2 al Napoli, 3-0 alla Roma, 1-1 col Milan, 1-1 con la Juve, 2-2 con l'Atalanta, 1-3 con la Lazio). 
Atalanta 8 punti (1-0 alla Juve, 3-2 al Napoli, 2-2 con l'Inter, 2-2 con la Lazio, 2-3 col Milan, 1-4 con la Roma). 
Juventus 8 punti (1-0 alla Roma, 2-0 alla Lazio, 1-1 con l'Inter, 1-1 col Milan, 1-2 col Napoli, 0-1 con l'Atalanta). 
Lazio 7 punti (3-1 all'Inter, 3-2 alla Roma, 2-2 con l'Atalanta, 0-2 con la Juve, 0-2 col Milan, 0-4 col Napoli). 
Roma 4 punti (4-1 all'Atalanta, 0-0 col Napoli, 0-1 con la Juve, 0-3 con l'Inter, 1-2 col Milan, 2-3 con la Lazio).