Il "fuoco amico" grillino minaccia di azzoppare Giuseppe Conte. In un'intervista al Corriere della Sera l'ex ministro pentastellato Vincenzo Spadafora non le ha risparmiate, dicendosi "molto preoccupato" per l'andamento del M5S nei sondaggi. Peggio ancora, ha aggiunto: "rischiamo di scendere sotto il 10% se non torniamo a una azione politica incisiva".

CRITICATE LE SCELTE DI CONTE
Nel mirino, manco a dirlo, sono finite le scelte, da leader del Movimento, dell'Avvocato di Volturara come, ad esempio quella di "accedere al finanziamento pubblico", e poi: "riabilitare la figura di Silvio Berlusconi, astenerci al Senato su Cesaro e Renzi, rimettere in discussione i due importanti referendum su eutanasia e cannabis abbiano disorientato non poco il nostro elettorato". Come se non bastasse, ha rimarcato ancora Spadafora, gli "inaspettati giudizi" di Conte su Berlusconi hanno "scosso non solo il gruppo parlamentare ma soprattutto i nostri elettori".

LA PARTITA PER IL COLLE
Per quanto riguarda, invece, le affermazioni dell'ex premier in merito alla corsa per il Colle (il riferimento è all'appello per un Presidente della Repubblica donna), per Spadafora: "i malumori nascono quando il gruppo parlamentare scopre una rosa di nomi ipotizzata dal proprio leader leggendo i giornali, non perché donne". Sempre sull'elezione del Capo dello Stato, Conte secondo Spadafora "deve riuscire a tenere uniti i gruppi parlamentari che devono essere coinvolti in un ragionamento politico e non a cose fatte".

A CHI TOCCA PRENDERE LE DECISIONI?
Per quanto concerne la componente grillina: "so che intende riunirci a gennaio e credo sia utile rinviare ad allora ogni altra considerazione sul metodo e sulle eventuali persone da proporre" ha proseguito l'ex ministro. "Non so bene - ha aggiunto ancora - cosa sia la cabina di regia dei big. Ad oggi l'unico luogo che lo Statuto di Conte individua per le scelte politiche, il Consiglio nazionale, non è stato ancora formalizzato e sono trascorsi già cinque mesi dall'approvazione dello Statuto. Al momento, se ci fossero elezioni anticipate, non sappiamo nemmeno chi sarà a prendere le decisioni".