Massimo d'Alema (Depositphotos)

L’entrata in scena di Massimo D’Alema agita il Partito democratico. L’ex premier, durante il brindisi di fine anno di Articolo Uno via zoom, ha definito il percorso di confronto delle Agorà organizzate dal segretario dem Enrico Letta “il modo migliore per arrivare a una ricomposizione che appare necessaria” fra i democratici e Articolo Uno, di cui fanno parte i ‘fuoriusciti’ dal Pd quando a guidarlo c’era Matteo Renzi (Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza compresi). D’Alema, che da qualche anno ha rarefatto le sue uscite pubbliche, ha spiegato che nonostante in questi anni “Articolo Uno si sia comportato bene e abbia conquistato un patrimonio di credibilità”, nel Pd siano tornate le condizioni per costruire “una grande forza progressista”. D’Alema si riferisce al fatto che il Pd si sia progressivamente spostato più a sinistra dopo l’uscita dal partito di Matteo Renzi e dei suoi principali sostenitori, che alla fine del 2019 hanno fondato il partito centrista Italia Viva. “La principale ragione per andarcene era una malattia terribile che fortunatamente è guarita da sola”, ha detto D’Alema a proposito di Renzi e del suo periodo da segretario del partito, fra il 2013 e il 2018. Virgolettati hanno avuto una sorta effetto sismico sull’intero Partito democratico. Reazioni negative, infatti, sono arrivate non solo da Renzi e dai suoi ex sostenitori rimasti nel Pd, ma pure dell’attuale segreteria del partito. A chi chiede un commento dopo le dichiarazioni di D’Alema, infatti, dal Nazareno rispondono con una risposta laconica: “Profonda irritazione“. Poi è stato direttamente Letta a scrivere il suo pensiero su twitter, replicando a D’Alema e difendendo la stagione politica del suo rivale storico: “Il Pd da quando è nato, 14 anni fa, è l’unica grande casa dei democratici e progressisti italiani. Sono orgoglioso di esserne il segretario pro tempore e di portare avanti questa storia nell’interesse dell’Italia. Nessuna malattia e quindi nessuna guarigione. Solo passione e impegno”. Inevitabile la reazione di Renzi che tramite Facebook ha scritto: "D'Alema rientra nel Pd dicendo che chi lo ha portato al 40%, a fare le unioni civili, ad avere l'unico governo con la parità di genere, a creare più di un milione di posti di lavoro è un malato. Sono parole che si commentano da sole. Un pensiero a chi è malato davvero, magari nel letto di un ospedale. E un abbraccio a chi sognava il partito dei riformisti e si ritrova nel partito dei dalemiani”.