È dedicato ai dieci anni dalla scomparsa di Mirko Tremaglia il nuovo numero di PrimadiTuttoItaliani, il foglio del CTIM, realtà fondata dallo stesso Ministro per gli Italiani nel Mondo e dirigente storico della destra italiana. (in allegato il numero).

Numerose le testimonianze raccolte in questo numero monografico, tra cui quella di Massimo Magliaro, già Direttore di Rai International, di Aldo Di Lello, storica firma del Secolo d'Italia, oltre che quelle dei vertici del CTIM, il segretario Generale Roberto Menia e il Presidente Vincenzo Arcobelli.

"Tremaglia – osserva il Segretario Generale del CTIM, Roberto Menia - si illudeva di comporre una lista unitaria concordata tra le diverse identità politiche, capace di raccogliere la crema dell'Italia nel mondo. In quel quadro organizzò, durante il suo mandato da ministro, le grandi conferenze degli italiani nel mondo, dagli scienziati e ricercatori, per arrivare ai ristoratori e financo ai missionari; ma le cose andarono diversamente da come le aveva immaginate, e fin dal primo giro di giostra...

La sinistra mise subito in campo la sua organizzazione, ramificata in tutto il mondo, fatta di reti di patronati, sindacati, associazioni a tappeto. La destra, da allora e ancor oggi, si limita a contrapporre il suo spontaneismo, l'entusiasmo di alcuni, le sue buone energie, ma la battaglia è sempre impari.

In Parlamento non arrivò certo, e lo dico a prescindere dalle parti rappresentate, la crema dell'italianità: salvo alcuni casi di parlamentari eletti all'estero che hanno svolto dignitosamente e con onore il loro ruolo, la media è stata largamente insufficiente e talvolta addirittura imbarazzante.

Abbiamo imparato a conoscere, in questi anni, parlamentari che resteranno negli annali per essere diventati delle vere e proprie macchiette, - aggiunge - incapaci di tenere un qualunque discorso o sostenere una posizione. Il meccanismo del voto per corrispondenza (unico possibile quando nacque la legge) ha dimostrato da subito parecchie falle e sempre peggio è andata. Oggi è anacronistico e soprattutto inaffidabile. È un segreto di Pulcinella quello dei sacchi di schede votate dalla stessa mano.

Pur con tutte le difficoltà e le possibili obiezioni, ritengo che non ci sia strada diversa dal voto elettronico per l'estero, articolato su modalità tecnologiche semplici ed accessibili anche ai più anziani, che ne garantiscano personalità, segretezza, effettività".