Il palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica italiana (foto depositphotos)
Bene. Bravo. Bis. La conferma al Quirinale di Sergio Mattarella era la soluzione più logica che potesse esserci. E di certo la migliore possibile. Con lui come più alta carica dello Stato e la presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, l’Italia può così proseguire con una continuità di governo che la stessa Europa richiedeva. L’operato del presidente della Repubblica e quello del primo ministro difatti è stato molto apprezzato dall’Ue e dagli stessi Stati Uniti per come, per esempio, è stata trattata l’emergenza pandemica e per una ripresa economica niente male. Insomma, una coppia completa che sposa alla perfezione saggezza e onorabilità sul lavoro. Insomma, il BelPaese può guardare all’immediato futuro con fiducia. Diciamolo francamente: la stragrande maggioranza degli italiani voleva un nuovo mandato per Mattarella, tranne lui, che in più occasioni aveva dichiarato di non pensare a un settennato-bis e di avere “altri piani”. Anche per via di un’età non più certo giovanissima. Ma alla fine ha vinto la ragion di Stato e, perché no, l’assoluta incapacità da parte dei partiti di trovare un accordo sulla votazione prima che si decidesse per il Mattarella-bis: la dimostrazione che la politica è una cosa seria e l’incompetenza può portare a figure barbine come quelle messe tutte insieme, per esempio, dal leader della Lega Matteo Salvini, quello uscito peggio, seguito a ruota dal pentastellato Giuseppe Conte. Ma per fortuna, alla fine, Mattarella ha detto sì. E a noi italiani non resta che dirgli grazie per quello che potrà ancora dare al BelPaese che stamattina si è svegliato più sollevato e contento, tanto è vero che le scritte ‘Grazie presidente’ in giro per varie città non mancavano. Un presidente amato, Mattarella, forse anche più di Pertini. La sua sobrietà, la sua eleganza, il suo ‘essere normale’, il suo garbo sono cose preziose e rare all’interno di un mondo, quello dell’arte governativa, davvero raro. Parla poco, il presidente, ma dicendo sempre le cose giuste al momento giusto, con il suo modo di fare rassicurante. Negli ultimi sette anni, dalla sua elezione, anche noi de ‘La Gente d’Italia’ abbiamo toccato per mano il senso di responsabilità che Mattarella prova per i connazionali all’estero: è sempre stato vicino a chi vive fuori dalla Patria, dedicando loro pensieri importanti, ben capendo i sacrifici di chi è costretto a emigrare o a cercare maggiore fortuna all’estero. Come in Sud-America, per esempio. Impossibile dimenticare la sua presenza qui a Montevideo, quando ha premiato questo giornale “per ringraziare del grande contributo che la testata fornisce al rapporto affettivo, culturale di conoscenza economica di collegamento con l’Italia, è un lavoro, un’opera di grande importanza per due ragioni, primo perché la stampa è un elemento fondamentale della libertà, della democrazia e chi collabora a un giornale conferisce a tutta la collettività un grande contributo che rassicura, che garantisce la circolazione delle idee, garantisce la conoscenza degli avvenimenti, consente che si svolga un giudizio e quindi garantisce il sostegno la libertà e la democrazia, e in secondo luogo perché questo lavoro viene svolto per tenere il collegamento intensamente alto con l’Italia”. Un presidente, insomma, non solo democratico, ma anche pluralista. Sempre vicino ai bisogni degli italiani. Grazie, presidente. Bentornato. E lunga vita...