di Lucio Fero

Dicono sempre tutti che quel che più conta e vale è il benessere dell’Italia e non la fortuna del loro partito politico o categoria sociale. Bene, per tutti, partito e gruppi sociali, c’è l’occasione, anzi c’è l’obbligo entro i prossimi sei mesi di dare vantaggi e benefici alla collettività rimettendoci del “loro”, nella fattispecie del loro elettorato o del loro status. Legittimo dubitare che Pd, M5S, Lega, Forza Italia vogliano e sappiano farlo davvero e non a chiacchiere (Fratelli d’Italia si sottrae per definizione e vocazione da ogni imbarazzo di consenso derivante da responsabilità di governo). Legittimo dubitare che sappiano e vogliano farlo sindacati e rappresentanze di categorie. Ma è quanto devono fare se vogliono i soldi, anzi i miliardi del Pnrr. Da qui a giugno il contratto dice…
Il contratto, firmato e ratificato, dice che ci prestano o regalano miliardi (più di 200 in tutto, una quarantina l’anno fino al 2026) per cambiare almeno qualche connotato al sistema Italia, al come funziona la parte disfunzionale della nostra vita collettiva. C’è scritto, è tutto nero su bianco. Ma non c’è miglior sorso o cieco di chi non vuol sentire o vedere. Accade così che il ceto politico, le rappresentanze sociali e la cosiddetta gente tutti insieme pensino il falso.
Pensino che i mld sono solo da prendere e poi possano essere distribuiti e usati senza cambiar nulla e toccar nessuno, servano anzi a rafforzare il come stiamo…stiamo. Che entro giugno l’Italia deve realizzare qui alcuni milestone, cioè pietre miliari, cioè provvedimenti legislativi condizione perché arrivino i circa 15 mld destinati al sistema scolastico italiano. Reclutamento insegnanti: deve avvenire secondo regole e procedure chiare e non conformi a quelle attuali. Insomma concorsi veri e non continue e indistinte stabilizzazioni di precari. Questa è la condizione per avere un corpo docente di soddisfacente professionalità. Stipendi e carriere, il contratto dice: “progressione carriera chiaramente collegata alla valutazione prestazione”. Insomma stipendio legato al merito e merito valutato. Mobilità dei prof: “limitare eccessiva mobilità degli insegnanti” a vantaggio della qualità della didattica e apprendimento.
Insomma l’Italia si è impegnata, in cambio di mld, a varare entro giugno norme che reclutino insegnanti tramite concorsi, che definiscano carriere e stipendi degli insegnanti legati al valutabile merito professionale e che limitino il soddisfacimento della voglia di molti prof di essere trasferiti a casa dopo aver preso una cattedra altrove. L’esatto contrario, proprio l’esatto e totale contrario di quanto difendono Pd e M5S e di quanto presidiano e impongono i sindacati della scuola. Pd e M5S qui sono chiamati dall’interesse generale e dal contratto sottoscritto con chi ci presta o regala i mld a dar di contropelo al proprio elettorato. Lo faranno? Improbabile. Anche volendo (e non vogliono) non saprebbero come fare. Anche qui il suddetto contratto pone le sue milestone: entro giugno norma approvata che leghi carriera e stipendio nella pubblica amministrazione a valutabile efficienza nella prestazione professionale. Altra mano di contropelo ad elettorato in prevalenza Pd e M5S.
Tasse, qui il contropelo sottoscritto per contratto con chi ci presta o regala i mld prevede entro giugno norma che consenta e attui “infrastruttura digitale per analisi dei megadati”. Cioè la realizzazione di ciò di cui in Italia da tempo si favoleggia come fosse e invece non è: Big Data applicato realmente alla verifica fiscale. Lega e Forza Italia e anche M5S possono mai essere in grado di applicare questo tipo di contropelo ai loro elettorati di riferimento nel lavoro autonomo? Il contratto per aver i mld dice che entro giugno “obiettivi quantificabili” di visione della spesa per l’arco di tempo 2023/2025. I partiti non ce la faranno mai, di spesa pubblica allargata vivono ormai da decenni. Entro giugno l’Italia si è impegnata a milestone (norme) per più ispezioni a contrasto del lavoro nero, per introdurre concorrenza dove non c’è (porto e spiagge ad esempio), per intervenire sul ciclo dei rifiuti anche con impianti come i termovalorizzatori. Chi andrà davvero contropelo all’economia informale, alla irregolarità in cantiere “di sopravvivenza”, ai detentori di concessioni di fatto a vita del demanio pubblico, alla fobia del non nel mio giardino?
Entro giugno i milestone per aver i mld 2022, poi i target, cioè averle fatte davvero le nuove scuole. Entro tempi precisi, tempi in cui ti vengono a controllare se le hai fatte le scuole, le scuole vere, non il progetto, l’appalto e un cantiere che non chiude mai. Milestone e target con controlli progressivi dei risultati. E, senza risultati, fine dell’arrivo dei mld. Prima o poi, dalle parti della Legge di Bilancio di fine 2022 o durante e dopo la campagna elettorale e le elezioni 2023 il Grande Equivoco non sarà più tale e sarà manifesto e palese che il sistema politico e sociale e gli elettorati italiani non vogliono e non sono in grado di usare i mld prestati e regalati per cambiare se stessi.