Gente d'Italia

Studenti in piazza nelle principali città d’Italia: ‘Vogliamo un altro esame di maturità”

Giornata di protesta, oggi, a Roma e nelle principali città italiane. A muoversi sono gli studenti. Previsti cortei e presidi. Quello "nazionale" è partito alle 9:30 da Piramide ed è arrivato fin sotto il Ministero dell'Istruzione. Altri cortei si stanno tenendo in piazza Fontana a Milano, a Agrigento, Bari, GenovaFirenze, Latina, Lodi, Modena, Palermo, Padova, Perugia, Pisa, Varese, Venezia, Verona, Taranto, Torino e nel resto del Paese.

LA PROTESTA A TORINO
Nel capoluogo piemontese, in particolare, gli studenti sono di nuovo scesi in piazza dopo la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne deceduto durante uno stage aziendale nell'ambito degli incontri scuola-lavoro, in un'azienda nei pressi di Udine.

ESAME DI MATURITA' NEL MIRINO
Nel mirino dei ragazzi finisce l'esame di maturità, con il ripristino della prova scritta ed il ritorno, sostanzialmente, alle modalità pre-Covid. Le associazioni studentesche chiedono un esame che elimini gli scritti e inserisca una tesina.

CLASSI IN QUARANTENA E DAD
"È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia" protestano gli alunni. Anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall'inizio dell'anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l'anno" aggiungono.

"BOCCIATE" LE DIRETTIVE DEL MINISTRO
Sotto accusa finiscono le "direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza". Direttive che, secondo i ragazzi, rappresentano "l'ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli". "Persino il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l'importanza dell'ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro" insistono.

ANNI DI DIFFICOLTA', ESAME PRIVO DI SENSO
"Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un esame privo di senso" denunciano ancora i manifestanti. "Il Ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà" rilanciano.

MINISTRO NON CAPISCE COSA E' SUCCESSO
"Una proposta che se confermata, fa ben capire che il Ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora - dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione Degli Studenti - Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell'apprendimento ed emotive vissute".

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