Mentre tutta Italia si preparava alla settimana di Sanremo, proprio alla vigilia della annuale cerimonia con cui si celebra la musica leggera, a Miano, periferia Nord di Napoli, i clan di camorra facevano invece suonare le loro armi pesanti. Due uomini sono stati ammazzati in pieno giorno, all'interno di un popoloso condominio di numerose palazzine, da un commando di almeno due persone a bordo di una moto. Non hanno temuto di essere visti dai passanti o dalle persone alle finestre, e nemmeno di essere ripresi da eventuali telecamere di sorveglianza. Troppo alta la posta in gioco nella faida di Miano, il controllo di una enorme piazza di spaccio a cielo aperto, affare da milioni di euro.

A farne le spese, questa volta, due pregiudicati: Pasquale Torre, 47 anni, e Giuseppe Di Napoli, 34. Il primo era il fratello di un pentito eccellente, Mariano Torre, autore tra le altre cose dell'omicidio del 17enne Genny Cesarano, vittima innocente e collaterale di una stesa di camorra al rione Sanità. Ma la parentela “scottante” non c'entra con il raid di lunedì pomeriggio. Pasquale Torre da tempo circolava tranquillamente nella sua zona, dove era ritenuto contiguo agli affari criminali della locale cosca di “Miano di sopra”, e il pentimento del fratello risale a troppi anni addietro per poter ipotizzare una vendetta trasversale. Inoltre, il clan che più fu colpito dalle rivelazioni del collaboratore di giustizia è quello dei Lo Russo, detti “Capitoni”, che si è oramai dissolto anche a causa del pentimento di quasi tutti i suoi capi.

Anche l'altra vittima dell'agguato di lunedì era conosciuta dagli investigatori per alcuni trascorsi giudiziari ma, soprattutto, per essere il figlio di Carmine “Miniello” Di Napoli, ritenuto elemento di spicco della camorra di Napoli Nord. L'agguato è scattato poco dopo le 16, all'interno del Parco dei Colombi, al Rione Don Guanella. Le due vittime erano sedute in una Fiat Punto bianca, ferma all'interno del parco. Torre era alla guida e Di Napoli seduto al suo fianco. I due killer sono sopraggiunti a bordo di una moto e hanno fatto fuoco con due diverse pistole. Le vittime sono state colte di sorpresa, probabilmente all'interno del parco dei Colombi si sentivano al sicuro. Torre è morto al posto di guida, riverso sul volante, mentre Di Napoli è riuscito ad uscire dal veicolo e a tentare una fuga a piedi ma è stato raggiunto e crivellato di colpi un paio di metri più in là.

Nessuno degli abitanti dei condomini che si affacciano sul luogo del delitto ha saputo riferire alcuna circostanza agli investigatori del commissariato di Scampia. La cosa che più ha sorpreso i poliziotti è il fatto che il parco sia chiuso da un cancello automatico. Nonostante questo, i due motociclisti killer sono entrati ed usciti tranquillamente. Gli investigatori ritengono che qualcuno li abbia aiutati aprendo il cancello oppure bloccando le cellule fotoelettriche che avrebbero dovuto far richiudere il cancello. I poliziotti pensano che i due bersagli dell'agguato siano stati attirati in un vera e propria trappola, magari fidandosi della persona sbagliata. Pochi dubbi sull'origine e il movente del duplice omicidio. Le due vittime erano legate al clan di “Miano di sopra”, che ruota intorno alle famiglie Scognamiglio e Cifrone, che dopo la dissoluzione del clan Lo Russo si contende il predominio della zona con il clan di “Miano di sotto”, le cui famiglie di riferimento sarebbero i Balzano e i Pecorelli.

Da quasi dieci anni tra i due gruppi è in corso una sanguinosa faida, di cui i due morti ammazzati di lunedì sono solo le ultime vittime. In particolare, gli investigatori ritengono che i killer di lunedì provenissero da Secondigliano, e più precisamente dalle zone della Masseria Cardone e della Vanella Grassi. È in quella direzione che si stanno muovendo le indagini. La faida della periferia Nord è una delle tre sanguinose guerre di camorra che vanno avanti da molti anni in tutto l'hinterland della città di Napoli. Oltre questa, si combatte a colpi di pistole, mitra e bombe sia nella periferia Est, tra Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, sia nella periferia Ovest, nel vasto territorio che va da Fuorigrotta e Bagnoli fino a Pianura. Attualmente solo il centro storico del capoluogo partenopeo sembra vivere una stagione di relativa pace di camorra.