DI MARCO FERRARI

Questo sarà l'anno del Barocco, con mostre importanti, convegni e pubblicazioni. La principale esposizione si terrà a Roma dal 27 marzo al 3 luglio, dal titolo "Superbarocco: splendore genovese da Rubens a Magnasco" in calendario alle Scuderie del Quirinale. Un evento che vuole celebrare anche la rinascita di una città con la ricostruzione del Ponte Morandi, non a caso il main sponsor della rassegna è Webuild, che ha realizzato il ponte progettato da Renzo Piano.

La mostra è organizzata congiuntamente dalle Scuderie del Quirinale e dalla National Gallery of Art di Washington, D.C. con la speciale collaborazione della città e dei musei di Genova. Era previsto che la mostra "Superbarocco" fosse ospitata prima alla National Gallery of Art di Washington e poi alle Scuderie del Quirinale, ma la pandemia ha fatto sfumare la "trasferta" internazionale. A Genova si potrà invece visitare l'esposizione collegata "Superbarocco: la forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750", in programma a Palazzo Ducale dal 27 marzo al 10 luglio.

Questi eventi celebrano la straordinaria stagione che vide la nascita di celebri opere di Rubens, Van Dyck, Puget e di brillanti talenti locali come Bernardo Strozzi, Valerio Castello, Gregorio De Ferrari. Tra i pezzi in mostra a Roma pale d'altare, ma soprattutto grandi "quadri da stanza" di soggetto sacro e profano, in qualche caso inediti e, in diversi casi mai presentati a Genova. Entrambe le rassegne sono curate da Johnathan Bober, senior curator della National Gallery per il reparto disegni antichi, Piero Boccardo, già soprintendente alle civiche collezioni genovesi e Franco Boggero, già capoarea del settore storico-artistico della Soprintendenza ligure.

Alle Scuderie vedremo la grande produzione artistica genovese con 124 opere tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, argenti, oggetti d'arredo provenienti da 56 prestatori, tra istituzioni museali italiane ed estere e collezioni private, tutti risalenti al periodo che ha meritato la definizione di "Siglo de los Genoveses". Definita da Francesco Petrarca Superba per uomini e per mura, Genova, dopo i fasti del Medioevo come Repubblica marinara, raggiunse il periodo di massimo splendore nel '500 con il famoso "Siglo de oro". Un secolo nel quale la città fu abbellita da maestosi edifici nobiliari, conosciuti come Palazzi dei Rolli, e dichiarati nel 2006 dall'Unesco, Patrimonio dell'umanità. 

Urbanistica, architettura, pittura ed economia fanno di Genova la protagonista di una stagione splendida che parte dal 1528, anno di rifondazione dello stato genovese a opera di Andrea Doria, sotto l'alta protezione della Spagna di Carlo V. 

Il curatore Piero Boccardo e l'Assessora alla Cultura di Genova Barbara Grosso commento così la sinergia tra le due mostre: «Genova inaugura esattamente il giorno dopo quello delle Scuderie del Quirinale, coinvolgeremo tutta la città per farla diventare la Città Barocca. Sarà una mostra pensata per la città e con la città».

In realtà si tratta di un progetto nato in tempi non sospetti, come ha spiegato Piero Boccardo: «Un'idea nata circa quarant'anni fa, quando ero all'estero, poco più che ventenne, insieme a Farida Simonetti e a Marzia Cataldo, volevamo proporre una mostra ambiziosa su Genova, ci abbiamo provato con la Royal Academy, ma non è andata bene. Solo dopo anni, nel 2016, è maturato un progetto con gli americani della National Gallery, con un budget importante, di due milioni di dollari». Poi il Covid ha interrotto tutto e fatto saltare la tappa americana. «Sarà una mostra parallela, — aggiunge Boccardo — sullo stesso tema, dove Superbarocco significa Superba. A Roma ci saranno capolavori che i genovesi conoscono, a Genova si vedranno quelli che normalmente il pubblico non può vedere, ad esempio di Paggi, Strozzi, Castello, Grechetto. Ci sarà una sezione molto interessante sulla ritrattistica, ma dei bambini, con codici diversi, con Piola e Tavella. Non poteva mancare una lanterna un po' diversa, quella del Magnasco».

Ripercorreremo così il periodo d'oro della città ligure, che proprio in quel periodo era la capitale della navigazione con i suoi "sabedores de mar" che tanto impulso fornirono alla conoscenza dell'ignoto formando gli equipaggi delle navi portoghesi che conquistarono gli oceani, sia sulla via delle spezie verso oriente, sia sulla via del Sud America scoperto da Pedro Alvares Cabral nel 1500. La città visse il suo splendore grazie ad artisti stranieri ma anche a maestri genovesi che più hanno connotato gli sviluppi dell'arte della Superba. In mostra una selezione rigorosa, di solo una o due opere particolarmente emblematiche per ogni singolo artista, efficace a seguire passo dopo passo le tappe di un percorso che partendo dal ruolo chiave svolto all'inizio del Seicento da Giovan Battista Paggi, si chiude a metà Settecento con l'esperienza visionaria di Alessandro Magnasco.

Sia alle Scuderie romane sia a Palazzo Ducale la scelta delle opere ha voluto privilegiare dipinti di grande formato di soggetto sacro o profano, in qualche caso inediti, mai presentati prima al pubblico. Alla preponderante sequenza di dipinti su tela si affianca una piccola ma straordinaria serie di sculture – sia in marmo che in legno – dei più affermati maestri, perché possa essere esemplificata la forte sinergia che, soprattutto dopo la metà del Seicento, coinvolse negli atelier genovesi pittori e scultori. Ad alcuni è dedicata una serie di iniziative genovesi che, unite sotto il titolo "I Protagonisti", metterà a fuoco i singoli artisti di quella irripetibile stagione.