Dopo il Messico si muovono la Bolivia, il Perú, il Cile. Tutti si gettano nella corsa al metallo del momento e del futuro: il litio. L'ultimo ricorso naturale che può invertire la rotta di una ripresa incerta e inferiore alle aspettative. Gli analisti finanziari internazionali invitano i paesi a dare nuovi impulsi alle loro economie che zoppicano. E così molti, se non tutti, guardano ai loro sottosuoli con un occhio al futuro. Bloomberg prevedeva che entro il 2040 l'80 per cento delle auto sarebbero state elettriche, KPMG ha ridotto questa previsione al 2030. Serve il litio, essenziale per le batterie che alimenteranno le nostre macchine. La Bolivia ha la riserva più grande al mondo e si avvia a nazionalizzare il settore estrattivo. Il Cile di Piñera ha annunciato la produzione di 80 mila tonnellate per quest'anno da parte di una joint venture cino-cilena. Il Cile di Boric conferma l'accordo e vuole rivedere il prezzo. Il Perú già tratta la nazionalizzazione dei suoi siti produttivi, il Messico ha appena creato la società messicana del litio per sfruttare la sua enorme riserva nel deserto di Sonora. Il prezzo dell'oro bianco è cresciuto dell'80 per cento nel 2021.