È record storico per l’export agroalimentare italiano che nel 2021 fa segnare un valore di 52 miliardi, il massimo di sempre, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui nuovi dati Istat definitivi relativi al commercio estero nel periodo gennaio-dicembre dello scorso anno che evidenziano un trend positivo importante per la ripresa del Paese.

Per l’alimentare si tratta di un successo ottenuto – sottolinea la Coldiretti – dalla ricerca di gratificazione a tavola nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e i lockdown della ristorazione che hanno pesantemente colpito in tutti i continenti. L’emergenza sanitaria Covid ha provocato anche una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea.

In testa alla classifica delle esportazioni agroalimentari nazionali c’è il vino che nel 2021 sfonda per la prima volta il muro dei 7 miliardi di euro in valore con un vero boom per gli spumanti italiani che fanno registrare una esplosione delle richieste dall’estero con un aumento addirittura del 23% in valore.

Tra i principali clienti del tricolore a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto con un incremento del 15% ma positivo l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 9%, e in Francia (+8%) che è stabile al terzo posto mentre al quarto c’è la Gran Bretagna dove però le vendite sono stagnanti a causa delle difficoltà legate alla Brexit, tra le procedure doganali e l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.

Fra gli altri mercati si segnala la crescita del 16% nonostante le tensioni internazionali in quello russo e del 27% su quello cinese.