Lucio Dalla è stato “un cantante popolare e appassionato, le cui canzoni hanno catturato il tumulto politico del suo Paese”. Il New York Times dedica al cantautore un appassionato omaggio, a due settimane dall’anniversario della morte. L’occasione è dettata dall’uscita sulla piattaforma Mubi del documentario Per Lucio diretto da Pietro Marcello. “La voce d’Italia per quattro decenni”, è il titolo della ampia recensione del critico A.O. Scott che di Dalla, morto a 68 anni il primo marzo 2012 a Montreaux, esalta le canzoni, “rapsodiche e discorsive, polemiche e osservanti, spesso nell’arco di una sola strofa”, e la voce, che “poteva passare dall’intimità colloquiale alla passione a tutto volume altrettanto rapidamente”.

Il documentario, secondo Scott, offre un ritratto del musicista bolognese “informativo e al tempo stesso enigmatico”. Più un film-saggio che una standard biografia musicale, mette l’accento sulla personalità rispetto alla cronologia, e si sofferma più sul lavoro che sulla vita: “Un tributo dunque e un invito ad ulteriori ricerche”, secondo il critico del Times.

Il ritratto che Pietro Marcello delinea di Dalla nasce dalle testimonianze di Umberto Righi detto Tobia, il manager degli esordi, e di Stefano Bonaga, amico fraterno del musicista. Il regista racconta anche la dimensione privata di Dalla, muovendosi a 360 gradi. Il materiale di repertorio è stato selezionato con grande cura. Per Lucio è un documentario sull’Italia in movimento. Una società contadina che si trasforma attraverso le migrazioni interne e l’industrializzazione. Facce, musica e corpi di un Paese intriso di straordinaria umanità.