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Tenuto conto dell'attuale situazione epidemiologica, "che continua a registrare un'elevata circolazione del virus Sars-CoV-2" e "nel rispetto del principio di massima precauzione, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, "è raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, come richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario articolato su tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale)" purché "sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla dose addizionale". Lo precisa la circolare firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in merito all'inoculazione della quarta dose.

CHI DEVE FARE LA QUARTA DOSE
Il documento riguarda "i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici", e quelli "sottoposti a trapianto di organo solido, visto il parere della Cts di Aifa del 18 febbraio", e specifica modalità, dosaggi e tempi di somministrazione del booster.

PERCHE' E' STATA PRESA LA DECISIONE
La circolare del direttore Rezza chiarisce anche che la decisione è stata presa dopo che sono state considerate le attuali evidenze "che, a fronte di una riduzione di effetto protettivo e durata dell'immunizzazione dopo il ciclo vaccinale primario nei confronti della variante Omicron, rilevano comunque elevati livelli di efficacia e sicurezza della dose booster nel prevenire forme sintomatiche, ricoveri ospedalieri e decessi correlati al Covid".