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Crisi Ucraina, Draghi: “Evitare una guerra nel cuore dell’Europa”

Mario Draghi (Depositphotos)

La mossa di Vladimir Putin con il riconoscimento del Donbass ucraino, ha spiazzato i leader europei. Intervenuto alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ed alla presentazione della Relazione sull’attività della giustizia amministrativa nel 2021, il premier Mario Draghi ha condannato senza mezzi termini lo strappo di Mosca.

“Voglio esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass” ha detto Draghi stigmatizzando “l’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina” e confermando l’imminente raffica di sanzioni nei confronti della Russia. L’ex numero uno della Bce ha ribadito i contatti costanti con gli alleati internazionali per tentare di trovare una soluzione pacifica alla crisi, fondamentale per “evitare una guerra nel cuore dell’Europa”.

La via del dialogo, ha sottolineato l’inquilino di palazzo Chigi, resta comunque essenziale. Tuttavia non può limitarsi a questo. Come evidenziato infatti, in precedenza, l’Italia e i partner europei stanno definendo “misure e sanzioni nei confronti di Mosca”. Nel corso della cerimonia di insediamento di Frattini, Draghi ha parlato anche di giustizia ed appalti. E proprio in materia di semplificazione delle norme, a partire dagli appalti, obiettivo del governo, ha detto, è quello di "semplificare, migliorare, chiarire le procedure di un settore fondamentale per l'economia".

Occorre “rafforzare lo spirito di costante collaborazione tra poteri dello Stato” ha proseguito il presidente del Consiglio. “Uno spirito necessario per perseguire con efficacia - e ciascuno nel proprio ambito e nel rispetto delle proprie prerogative - il corretto funzionamento del nostro ordinamento”, ha rilanciato ancora. Per l’ex numero uno della Bce: “I tempi della giustizia amministrativa italiana sono oggi competitivi con quelli di altri paesi europei. Tuttavia, dobbiamo fare ancora meglio, soprattutto sulle procedure ordinarie, per garantire ai cittadini risposte certe e chiare in tempi rapidi anche con una maggiore omogeneità tra le sentenze”.

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