Caro Direttore,

Seguo il tuo giornale da anni, da quando avete riscoperto la tragedia di Monongah che, confesso, non conoscevo..... Vi seguo perché è l'unico giornale per noi italiani all'estero, che non fa politica di parte... cioè vi si trovano tutti i partiti e tutte le voci, in egual misura, quindi è veramente pluralista.....E poi le firme .. Ghirelli, Breda, Tucci,  Scafi, ed ora Manzitti, Carratelli....insomma negli anni sempre ottimi giornalisti.... e questo ha spinto ad amare e a perfezionare la conoscenza della lingua italiana...
Siete un giornale battagliero e questo dà fastidio.....Per esempio avete sposato la causa brogli nel voto in Sudamerica con Cario e  Porta e  avendo vinto, vi trovate ad essere bersaglio del Mae di Merlo e dell'Usei di San Gregorio.... per finire a casa vostra con la storia di quel Lamorte.... Troppe battaglie, troppi onori ( targhe e Commende al Merito della Repubblica......) e quindi....troppi nemici....
Ora questa storia con il Comites...Certo che avete ragione, ve lo stanno dicendo tutti....e questa mia oggi vuole dimostrarlo.... Dunque non faccio altro che riportare alcune considerazioni da parte di tante associazioni della collettività italica che contrastano contro la decisione da parte del Comites (non di tutta la maggioranza, sia chiaro) di dare parere negativo a ‘La Gente d’Italia’. Beh, non si può non evincere che tali considerazioni cozzano, e parecchio, contro quanto stabilito dal presidente del Comitato degli italiani all’estero, il famoso Innominabile.....
Leggendo il verbale viene scritto che Gente d'Italia  quotidiano che vanta più di 24 anni di onesto lavoro e riconoscimenti da parte dei presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Sergio Mattarella non serve alla comunità. Ebbene, scorrendo questa mattina i commenti delle tante associazioni, non sembra proprio la verità (anche il Cgie mi sembra sia su questa linea). L’Associazione Vicentini Uruguay, per esempio, ha parlato di “disonestà” e “bugie” da parte di chi ha dato un parere negativo, “seguendo l’ordine di colui il quale oggi viene chiamato l’innominabile”. Che altro non sarebbe che Aldo Lamorte, il presidente che, ha un ‘conticino in sospeso’ (è proprio il caso di dirlo) con voi, non avendo mai saldato una fattura per una pubblicità regolarmente andata in stampa e che l’anno scorso addirittura disse che questo giornale non esisteva proprio (pensate, il presidente Mattarella ha premiato un quotidiano fantasma…). Ma andiamo avanti. Il Circolo Giuliano dell’Uruguay vi ringrazia “vivamente per lo spazio ricevuto in questi anni” e vi “appoggia”. Ma non eravate i cattivi che non davano spazio alle notizie del territorio? Poi il Circolo Italiano di Rivera “si rammarica in merito all’andamento del Comites”, aggiungendo che considerano questo giornale “un importante mezzo di diffusione per le associazioni italiane, dove possiamo diffondere le attività e dove abbiamo sempre avuto le porte aperte”. Ma no, voi siete quelli delle porte chiuse. E Ana Carniero, sempre di questo Circolo, aggiunge una cosa importante: “Pur avendo una linea editoriale particolare, è una testata di e per gli italiani”. Già, linea editoriale. Alla maggioranza del Comites non piace la tua linea editoriale caro Direttore..... Allora ti do un consiglio...: invita in redazione la maggioranza del Comites e ti farai spiegare da loro come organizzare un giornale. Normale, no? A proposito,ho visto che anche la Federazione italiana della stampa ha fatto sentire la sua voce su questa incredibile ingerenza sulla linea editoriale che non piace al Comitato. Forse perché non vi piegate al potere e difendete a spada tratta gli italiani. O forse perché siete invisi al potere che  a volte criticate. Ma é un vostro diritto, citato anche nella Costituzione che forse qualcuno farebbe bene a prendere in mano e leggere per non incappare in figure barbine.
Ma passiamo al Centro Culturale Italiano di Paysandú secondo il quale il vostro giornale “è stato e continua a essere molto importante per diffondere tutto ciò che riguarda la collettività… Il compito del Comites è quello di governare i destini della collettività nel rispetto dei suoi limiti”. Abbastanza chiaro, ci sembra. E poi c’è la Collettività Satrianese San Rocco secondo la quale “Gente d’Italia è l’unico quotidiano che ci offre la possibilità di leggere le notizie nella nostra lingua italiana”. Un pensiero anche per il Comites: “Speriamo che questo sia stato un momento infelice per il Comitato”. “Incomprensibile” e “assolutamente deplorevole” l’atteggiamento del Comites il parere di Efasce Uruguay che continua dicendo che “disconoscere la realtà è ingiustificabile. Viene il dubbio che dietro il voto negativo espresso si possano nascondere interessi politici di parte”. Condividiamo pienamente il parere espresso dagli 8 consiglieri di minoranza del Comites che si sono dissociati dal voto della maggioranza” il commento del Circolo Italiano di Pando. “’La Gente d'Italia è un giornale che esiste e che molto apprezziamo” dicono dal Circolo Italiano di Tacuarembó. Eugenio Nocito, già presidente dell’Associazione Calabrese dell’Uruguay, non ci sta: “Sento che la posizione assunta dalla maggioranza del Comites è totalmente falsa, priva di qualsiasi fondamento e per di più punitiva”. L’Associazione Marchigiani nel Mondo Uruguay vuole “esprimere il proprio pensiero sull'ingiusta e assurda decisione di dar un parere negativo contro il giornale. La nostra Associazione ha sempre avuto un dialogo e una fluida comunicazione con ‘Gente’ e in tutti questi anni ci siamo sempre sentiti appoggiati sia nella diffusione dei nostri eventi sociali e culturali”. Insomma, caro Direttore, che differenza di vedute tra un apparato politico come il Comites e le Associazioni del Territorio. Allora delle due l'una: credere al parere negativo del Comitato o ai commenti di chi il territorio lo vive per davvero, ossia le persone delle varie Associazioni??????
Caro Direttore, caro Mimmo, mi auguro che l'ambasciatore in Uruguay risolva la questione e ripristini la legalità..
Prof. Giuseppe Palumbo
giá titolare cattedra Lingua Italiana
James Madison University